Finalmente domenica, le sei disobbedienti che hanno cambiato l’arte

5 ottobre 2019 | 17:21
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Finalmente domenica, le sei disobbedienti che hanno cambiato l’arte

Elisabetta Rasy, in dialogo con Annamaria Tagliavini racconta le vite di sei pittrici e la loro dura battaglia per affermarsi, oltre i divieti, gli obblighi e i pregiudizi

REGGIO EMILIA – L’appuntamento del 6 ottobre di Finalmente Domenica (ore 11, Ridotto del Teatro Municipale Valli), vede Elisabetta Rasy, in dialogo con Annamaria Tagliavini, parlare di “Le disobbedienti” (Mondadori 2019), storie di sei donne che hanno cambiato l’arte. Ingresso libero.

Che cosa unisce Artemisia Gentileschi, stuprata a diciotto anni da un amico del padre e in seguito protagonista della pittura del Seicento, a un’icona della bellezza e del fascino novecentesco come Frida Kahlo? Qual è il nesso tra Élisabeth Vigée Le Brun, costretta all’esilio dalla Rivoluzione francese, e Charlotte Salomon, perseguitata dai nazisti? C’è qualcosa che lega l’elegante Berthe Morisot, cui Édouard Manet dedica appassionati ritratti, alla trasgressiva Suzanne Valadon, l’amante di Toulouse-Lautrec e di tanti altri nella Parigi della Belle Époque?

Malgrado la diversità di epoca storica, di ambiente e di carattere, un tratto essenziale accomuna queste sei pittrici: il talento prima di tutto, ma anche la forza del desiderio e il coraggio di ribellarsi alle regole del gioco imposte dalla società. Ognuna di loro, infatti, ha saputo armarsi di una speciale qualità dell’anima per contrastare la propria fragilità e le aggressioni della vita: antiche risorse femminili, come coraggio, tenacia, resistenza, oppure vizi trasformati in virtù, come irrequietezza, ribellione e passione.

Elisabetta Rasy racconta, con instancabile attenzione ai dettagli dell’intimità che disegnano un destino, la vita delle sei pittrici nella loro irriducibile singolarità. Tutte loro, negli autoritratti che aprono le intense pagine di Elisabetta Rasy, guardano negli occhi chi legge e invitano a scoprire l’audacia con cui hanno combattuto e vinto la dura battaglia per affermarsi – oltre i divieti, gli obblighi, le incomprensioni e i pregiudizi –, cambiando per sempre, con la propria opera, l’immagine e il posto della donna nel mondo dell’arte.