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Ergastolo ostativo, la Consulta apre ai permessi premio

23 ottobre 2019 | 19:55
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Ergastolo ostativo, la Consulta apre ai permessi premio

“Purché – dice la Consulta – ci siano elementi che escludono collegamenti con la criminalità organizzata”. Salvini: “Cercheremo di smontare la sentenza”. Bonafede: “Su conseguenze uffici al lavoro”

REGGIO EMILIA – “La mancata collaborazione con la giustizia non impedisce la concessione di permessi premio agli ergastolani per mafia, purché siano esclusi collegamenti con la criminalità organizzata e il condannato abbia dato prova di partecipazione al percorso rieducativo”. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale decidendo sulla questione dell’ergastolo ostativo. Si valuterà caso per caso.

Il Guardasigilli, Alfonso Bonafede, afferma: “Uffici al lavoro per valutare conseguenze”. Il segretario della Lega, Salvini dice: “La sentenza sui permessi premio agli ergastolani ‘è devastante e cercheremo di smontarla con ogni mezzo legalmente possibile. Mi permetto di aggiungere che è una sentenza diseducativa e disgustosa”.

Per l’associazione ‘Nessuno tocchi Caino’ la decisione della Corte Costituzionale “apre una breccia nel muro di cinta del fine pena mai”. Per il presidente dell’Unione camere penali, Caiazza: la sentenza è “una spallata all’ergastolo ostativo, una decisione che cancella un principio orrendo, quello del carcere senza nessuna speranza. E non intacca in nessun modo la nostra sicurezza, il diritto dei cittadini ad essere protetti dalla criminalità pericolosa”.

Sebastiano Ardita, a lungo magistrato antimafia: “Dopo la sentenza della Consulta sta al Parlamento mantenere fermo il sistema della prevenzione antimafia e fare la propria parte per impedire che quella che dovrebbe essere una eccezione diventi una regola che va a beneficio di personaggi capaci di riorganizzare Cosa nostra e non rivolta a chi – in base a prove certe – sta fuori dalla organizzazione. Dovremo aspettarci una prevedibile pressione delle organizzazioni mafiose sulla Magistratura di sorveglianza”.