Confcommercio: “Negozi moda, calzature e abbigliamento: stesse regole per tutti”

30 ottobre 2019 | 19:57
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Confcommercio: “Negozi moda, calzature e abbigliamento: stesse regole per tutti”

Il presidente Pergreffi: “E’ impari la concorrenza del dettaglio tradizionale coi colossi del web e gli outlet center”

REGGIO EMILIA – “I dati sono sconfortanti: negli ultimi sette anni e mezzo, dal 2011 al primo semestre del 2019, hanno chiuso in Italia cinquantamila punti vendita del solo dettaglio moda, a fronte di 25.290 nuove aperture. Reggio Emilia non fa eccezione”.

Giovanni Pergreffi, presidente di Federazione Moda Italia Reggio Emilia – la federazione dei dettaglianti del settore abbigliamento, moda, calzature, pelletteria di Confcommercio, interviene sulla crisi che attanaglia il suo settore.

Dice: “I motivi sono indubbiamente molteplici e articolati, ma possiamo affermare con sicurezza che molti dei problemi che affliggono i negozi al dettaglio tradizionali derivano dal dover giocare la difficile competizione di mercato con player che non soggiacciono alle stesse regole. I giganti dell’e-commerce ad esempio possono praticare infatti una concorrenza sul prezzo che possiamo indubbiamente definire sleale, giovandosi di un vantaggio competitivo derivante dal fatto di sottostare ad una pressoché inesistente tassazione degli utili d’impresa rispetto all’enorme carico fiscale che grava invece sul piccolo dettagliante”.

E aggiunge: “E poi qualcuno immagina di risolvere i problemi economici italiani con le lotterie sugli scontrini e l’incentivazione dell’utilizzo della moneta elettronica, sottintendendo a questo ragionamento che lì è annidato il male della nazione! Non possiamo accettare più simili offensive illazioni. Si pensi invece ad istituire una web tax seria che faccia finalmente giustizia e ristabilisca gli equilibri di mercato”.

Conclude Pergreffi: “I Factory Outlet Center, per parte loro, beneficiano di una posizione di privilegio data anche da una normativa lacunosa, a volte con la complicità delle Regioni: da mesi stiamo chiedendo alla Regione Emilia Romagna un intervento – così come legiferato dalla Regione Toscana e più recentemente dal Lazio – che regolamenti gli Outlet in una logica sia di chiarezza verso il consumatore sia di almeno parziale ripristino della dovuta par condicio coi piccoli dettaglianti. Ma ad oggi ancora nessuna risposta… Attendiamo fiduciosi…”.