Minori, assistenti sociali: “Su Bibbiano mai nessuna segnalazione”

11 settembre 2019 | 19:42
Share0
Minori, assistenti sociali: “Su Bibbiano mai nessuna segnalazione”

La presidente dell’ordine Bosi: “Due solo una settimana prima degli arresti”

REGGIO EMILIA – L’ordine regionale degli assistenti sociali non ha avuto sentore di comportamenti scorretti dei propri iscritti in val d’Enza, se non a ridosso dello scoppio dell’inchiesta sugli affidi illeciti di minori del 27 giugno. “Nessuna segnalazione su Bibbiano, due solo una settimana prima degli arresti”, ha fatto sapere la presidente dell’Ordine Rita Bosi, ascoltata in mattinata dalla commissione speciale d’inchiesta sul sistema di tutela dei minori in Emilia-Romagna, presieduta da Giuseppe Boschini.

“Anche noi ne siamo venuti a conoscenza attraverso i giornali, non era arrivata alcuna segnalazione all’Ordine, siamo rimasti sconcertati, ora confidiamo nel lavoro della magistratura per comprendere fino in fondo quanto accaduto”, dice Bosi. Confermando poi: “Gli assistenti sociali coinvolti sono sette: sono gia’ stati sospesi dall’Ordine i sei raggiunti da misure cautelari (tre agli arresti domiciliari), uno invece e’ solo indagato”.

Anche il consiglio territoriale di disciplina, ha aggiunto la presidente, “ha avviato un procedimento disciplinare”. La destinataria sarebbe la responsabile dei servizi sociali della val d’Enza Federica Anghinolfi, accusata di aver falsificato dei report per avallare le tesi di abusi sui minori, che gli stessi non avevano denunciato. “Questa collega- dice Bosi senza nominare Anghinolfi- e’ sospesa: da lei dichiarazioni molto gravi, e’ stato avviato nei suoi confronti un procedimento disciplinare”.

La presidente ribadisce poi che “l’Emilia-Romagna puo’ contare su 2.560 assistenti sociali, professionisti seri che meritano di lavorare con serenita’”, sottolineando inoltre che “i servizi sociali hanno l’obiettivo di privilegiare quanto piu’ possibile il mantenimento dei bambini in famiglia e, anche nei casi di allontanamento, di riunirli alla famiglia di origine non appena vengono ripristinate le condizioni sufficienti”.

Infine, quanto al tema della formazione, Bosi assicura: “Come Ordine ci battiamo affinche’ i vari datori di lavoro garantiscano la formazione ai dipendenti e attivino percorsi di supervisione”, mentre “una cosa su cui lavorare e’ la prevenzione: e’ fondamentale”. Il Gruppo di Fratelli d’Italia e’ tornato all’attacco. Fabio Callori ha rimproverato all’Ordine di “non avere compreso, al momento opportuno, cosa stava avvenendo a Bibbiano”.

Giancarlo Tagliaferri (Fdi) ha invece posto l’accento sul tema della discrezionalita’, rilevando che “azioni definite creative si sono poi trasformate in reati”. Infine anche Michele Facci ha richiamato il rispetto delle linee guida regionali, spiegando che “la Hansel e Gretel utilizzava il metodo di ascolto cosiddetto Bolognini, sistema che la comunita’ scientifica contesta”. A Bibbiano poi, ha aggiunto, “e’ emerso un aumento esponenziale di segnalazioni di abusi sessuali seguiti dall’applicazione dell’allontanamento, una misura che dovrebbe essere attivata solo in casi eccezionali”.

Per Paolo Calvano (Pd) invece, “quando non vengono messi in campo tutti strumenti utili per tenere il bambino in famiglia non deve essere considerato un errore di sistema ma un errore di chi opera su quella situazione”. A giudizio della dem Roberta Mori “servono strumenti di raccolta adeguati per conoscere i dati sui minori fuori famiglia ed averne piena contezza”.

Su Bibbiano Andrea Galli (Forza Italia) ha parlato di “centro di infezione non rilevato poi trasformato in centro d’eccellenza. Ci attendiamo un’autocritica da parte dell’Ordine: rimboccatevi le maniche e intervenite subito”. Fabio Rainieri (Lega) ha invece posto l’accento sulla “scarsa collaborazione” che in alcuni casi emergerebbe tra le amministrazioni comunali e gli stessi assistenti sociali.

In commissione e’ stata poi ascoltata anche Laura Schianchi, presidente dell’associazione “Prima gli ultimi” di Parma, nata nel giugno 2018, che si occupa di tutela delle fasce piu’ deboli, come disabili e minori. Schianchi ha portato ai commissari la testimonianza diretta di un’esperienza vissuta da vicino nel 2001 e che ha visto protagonista un minore allontanato dai genitori a seguito della loro separazione e inserito in casa famiglia. Secondo la parmigiana sono “evidenti le analogie con i fatti emersi di recente, con ripercussioni anche su salute ed equilibrio del bambino”.

Per la presidente dell’associazione il lavoro della commissione deve servire “a fare si’ che questo non si ripeta”, anche perche’ queste modalita’ “non sono cosi’ inusuali”. Sulla vicenda raccontata Schianchi ha infine puntualizzato che “furono inviate delle lettere al Tribunale dei Minori, ma da quei fatti non si sviluppo’ alcuna inchiesta”.