Lavoro, le donne trainano la ripresa dell’occupazione

3 settembre 2019 | 13:58
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Lavoro, le donne trainano la ripresa dell’occupazione

Si passa da 236 a 244.000 unita’, crescita da imputare sia ad un aumento della componente maschile (da 134 a 137.000), ma ancor piu’ a quella femminile (da 102.000 a 107.000)

REGGIO EMILIA – L’occupazione in provincia di Reggio Emilia registra un netto miglioramento, anche sul versante di quella femminile e dei giovani. La conferma viene dai dati – analizzati dalla Camera di commercio – aggiornati al primo trimestre 2019 e calcolati come media degli ultimi 12 mesi. Le cifre dicono che gli occupati nelle imprese reggiane passano da 236 a 244.000 unita’, crescita da imputare sia ad un aumento della componente maschile (da 134 a 137.000), ma ancor piu’ a quella femminile (da 102.000 a 107.000).

“Un dato – sottolinea il presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi – particolarmente importante, perche’ sino ad oggi la ripresa dell’occupazione aveva riguardato in larga prevalenza la componente maschile, mentre per le donne non si erano registrati significativi abbattimenti del livello di disoccupazione”.

Il confronto con la situazione osservata un anno fa, in dettaglio, mostra un tasso di occupazione 15-64 anni pari al 70%, quasi due punti percentuali in piu’ rispetto al primo trimestre del 2018, quando il dato si era fermato al 68,2%. Per gli uomini aumenta dal 76,3% a 77,9%, mentre per le donne sale dal 59,9% al 62%. La crescita dell’occupazione e’ determinata principalmente dalla componente del lavoro dipendente che, rispetto ad un anno fa, e’ aumentata di 7.000 unita’ passando da 183 a 190.000 occupati.

Per quanto riguarda le persone in cerca di occupazione, i dati 2019 mostrano che in provincia di Reggio Emilia sono 10.000 gli appartenenti a questa categoria, con una flessione del 16,7% rispetto ai 12.000 dello stesso periodo dell’anno passato. Sul versante dell’occupazione giovanile, il tasso di disoccupazione nella fascia d’eta’ 15-24 anni si e’ piu’ che dimezzato, passando dal 24,5% all’11,5%. E’ quindi inferiore sia alla media dell’Emilia-Romagna (17,6%) che al dato nazionale (32%).