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Governo, ecco la squadra dei ministri: domani il giuramento

4 settembre 2019 | 17:09
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Governo, ecco la squadra dei ministri: domani il giuramento

Gualtieri all’Economia, Lamorgese all’Interno, Di Maio agli Esteri. Fraccaro sottosegretario alla presidenza. I ministri sono 21 più il sottosegretario alla presidenza. Sette le donne

REGGIO EMILIA – Nasce il governo bis. Il presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, infatti, ha sciolto la riserva. Domani alle 10 ci sarà il giuramento. “Forti di un programma che guarda al futuro dedicheremo le nostre migliori energie, le nostre competenze la nostra passione a rendere l’Italia migliore nell’ interesse di tutti i cittadini”: dice il premier incaricato Giuseppe Conte dopo aver annunciato al Quirinale la lista dei ministri.

Una squadra di 21 ministri affiancherà il presidente del Consiglio nel governo M5s-Pd. Al Movimento 5 stelle vanno 10 ministri, al Partito democratico 9, a Liberi e uguali 1, Roberto Speranza. Sono sette le donne, dunque un terzo sul totale: tra le donne il solo profilo tecnico del governo, Luciana Lamorgese che va al Viminale. Al M5s va anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro.

La squadra
Tra le novità, rispetto al totoministri delle ultime ore, c’è il nome di Nunzia Catalfo al Lavoro, esponente dei 5Stelle che ha contribuito a scrivere il reddito di cittadinanza. Mentre Stefano Patuanelli – finora capogruppo M5S al Senato, tra i più attivi nelle trattative per la nascita del governo giallorosso – andrà allo Sviluppo economico. Quindi due 5Stelle nei dicasteri che erano guidati da Luigi Di Maio che, come noto da ore, guiderà gli Esteri (dopo il passo indietro rispetto alla casella di vicepremier). Il ministro dell’Interno sarà invece un “tecnico”, l’ex prefetto di Milano Luciana Lamorgese.

All’Economia andrà il dem Roberto Gualtieri (il ritorno di un politico in via XX settembre, dopo la stagione dei tecnici). Alla Difesa Lorenzo Guerini del Partito democratico (renziano). Alla Giustizia confermato Alfonso Bonafede, autore della riforma del processo penale duramente contestata dalla Lega. Alle Politiche agricole la renziana Teresa Bellanova. Ai Beni culturali Dario Franceschini – con competenze anche sul turismo – che era già stato alla guida di questo ministero. Paola De Micheli, attuale vicesegretaria dem, andrà alle Infrastrutture. Roberto Speranza, di Leu, alla Salute. All’Istruzione Lorenzo Fioramonti, che era viceministro sempre all’Istruzione nel governo gialloverde. Sergio Costa -in quota 5Stelle – è stato confermato all’Ambiente. Federico D’Incà – esponente vicino a Fico – ai rapporti con il Parlamento.

Paola Pisano all’Innovazione (era assessore all’Innovazione al Comune di Torino). Fabiana Dadone alla Pubblica amministrazione. Francesco Boccia agli Affari regionali. Vincenzo Spadafora allo sport e politiche giovanili. Elena Bonetti, del Pd, alle Pari Oppurtunità. Enzo Amendola agli Affari europei. Il dem Giuseppe Provenzano sarà ministro per il Sud. In tutto 21 ministri più il sottosegretario alle presidenza del Consiglio: nove Pd, 11 Cinquestelle (compreso il sottosegretario Fraccaro) e un tecnico al Viminale. In tutto sette le donne.

Zingaretti soddisfatto
Soddisfatto il segretario del Pd, Luigi Zingaretti: “Bene questa svolta, ora è tempo di cambiare l’Italia. Il Governo nasce nel Parlamento come il Governo precedente, abbiamo fermato Salvini e il solo annuncio di questa fase sta facendo tornare l’Italia protagonista in Europa. Il calo incredibile dello spread che si è già determinato significa soldi in più nelle tasche degli italiani. Noi siamo stati uniti e responsabili. Ora c’è un programma unico, di tutti, chiaro, e una squadra nuova. Il Governo è di forte cambiamento anche generazionale”.

“Abbiamo fatto un ottimo incontro. Abbiamo messo a punto un programma molto serio e condiviso”. Lo dice il capogruppo Pd alla Camera Graziano Delrio al termine del tavolo sul programma a palazzo Chigi durato quasi tre ore, spiegando che “al centro del programma ci sono il lavoro e le famiglie. “Nel programma c’è scritto che serve una nuova legge sulla immigrazione, che superi la logica emergenziale e affronti il problema in modo organico”, afferma Delrio.

Cgil, Cisl e Uil chiedono che il nuovo governo avvii da subito un confronto costruttivo con le parti sociali e, con una forte svolta rispetto al passato, dia risposte alle proposte contenute nella piattaforma unitaria, definita “la stella polare”, che partono da lavoro, fisco e previdenza, in vista della prossima legge di Bilancio e non solo. Questo quanto sostenuto dai segretari generali della Cgil Maurizio Landini, della Cisl Annamaria Furlan e della Uil Carmelo Barbagallo nel corso della segreteria unitaria convocata dopo la pausa estiva.