Parto prematuro in montagna, l’elisoccorso la porta al Santa Maria Nuova

28 agosto 2019 | 18:13
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Parto prematuro in montagna, l’elisoccorso la porta al Santa Maria Nuova

La signora di Civago, avvertendo i primi dolori, è partita in auto, allertando poi i soccorsi ed è stata raggiunta dall’ambulanza a Villa Minozzo e dall’automedica in località La Gatta

REGGIO EMILIA – Questa mattina intorno alle 13 è arrivata all’Arcispedale Santa Maria Nuova con l’elisoccorso una donna in stato di gravidanza non a termine domiciliata a Civago. La signora, avvertendo i primi dolori, è partita in auto, allertando poi i soccorsi ed è stata raggiunta dall’ambulanza a Villa Minozzo e dall’automedica in località La Gatta, dove è stata prelevata dall’elicottero.

A meno di un’ora dall’arrivo e con l’assistenza dell’équipe ostetrica e neonatologica al completo si è regolarmente svolto il parto di un bambino che, in quanto prematuro, è stato immediatamente affidato alle cure della Struttura di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale.

L’Ausl comunica che “le condizioni della madre sono buone, così come quelle del bambino, compatibilmente con la sua prematurità estrema. La sequenza dei soccorsi in emergenza si è svolta con la massima efficacia ed efficienza nel rispetto dei protocolli definiti a tutela della salute della madre e del piccolo bambino pre-termine”.

Nadia Vassallo, portavoce del Comitato Salviamo le Cicogne, commenta sarcastica: “Chi abita a Civago deve fare almeno un’ora e mezza di auto, mentre chi abita in pianura ha un punto nascita a un quarto d’ora da casa. Grazie alla Regione Emilia Romagna per questo servizio d’eccellenza. Bonaccini provi a tornare umano e invii al Ministero domanda di revisione del parere di deroga e, questa volta, alleghi dati veri sulle distanze”.