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Come sfruttare le detrazioni Iva per le autovetture aziendali

26 agosto 2019 | 10:44
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Come sfruttare le detrazioni Iva per le autovetture aziendali

REGGIO EMILIA – Sono molte le aziende, al giorno d’oggi, che forniscono ai propri dipendenti un veicolo per poter spostarsi e lavorare in completa autonomia. Nonostante gli innumerevoli vantaggi di una scelta di questo tipo è ovvio anche l’incremento dei costi, concernenti sia il noleggio\acquisto del veicolo, sia la sua manutenzione.

Tuttavia per le aziende che forniscono autovetture ai loro lavoratori dipendenti vi è la possibilità di sfruttare la detraibilità dell’Iva. Ma cos’è? La detraibilità Iva dei costi auto aziendali è la possibilità di portare a detrazione l’Iva sull’acquisto di auto o veicoli e le relative spese dalla dichiarazione dei redditi di imprese o professionisti. Ai fini Iva, la detraibilità dell’imposta è dettata dall’art. 19-bis1 del Dpr 633/72, ovvero: 40% dell’Iva per i veicoli ad uso promiscuo; 100% dell’Iva per i veicoli ad uso esclusivo.

I soggetti che possono detrarre l’Iva sull’acquisto delle auto sono i titolari di partita Iva ovviamente eccetto i soggetti che effettuano prevalentemente operazioni esenti dall’imposta come per esempio i contribuenti minimi oppure i medici che effettuano prestazioni di servizi esenti, oppure le banche o le assicurazioni.

Il sistema comune dell’Unione Europea sull’Imposta sul valore aggiunto sancisce il diritto del soggetto passivo di detrazione dell’Iva applicata sui beni e servizi impiegati in operazioni soggette ad imposta. Rientrano in questa circostanza anche le prestazioni di servizi a titolo gratuito effettuate dal soggetto passivo per se stesso o per l’uso dei suoi dipendenti. Nel caso specifico dei veicoli aziendali, a partire da giugno del 2007, all’interno della decisione 2007/441/CE del Consiglio Europeo è stato evidenziato come la percentuale Iva detraibile forfait pari al 40% sulle auto sia un valore giustificabile, nonostante la difficoltà nello stabilire l’uso privato dei veicoli.

Dunque è possibile detrarre il 40% dell’Iva sostenuta congiuntamente all’acquisto dell’automobile quando il veicolo viene utilizzato non meramente per scopi aziendali ma anche per fini personali. Questa misura presa risulta essere una deroga alla Norma Ue con scadenza proprio alla fine di questo anno (nello specifico sino al 31 dicembre 2019). La detraibilità finora discussa si applica a tutti i veicoli a motore per il trasporto di persone, non eccedenti gli otto posti autista compreso, ma anche di beni che non superino però 3500 kg. Le spese a cui è possibile detrarre l’Iva al 40% riguardano l’acquisto o noleggio del veicolo, la manutenzioni e i costi relativi all’uso dell’autoveicolo stesso come olio motore e\o carburante.

La detraibilità dell’Iva raggiunge il 100% solo in alcune specifiche casistiche: quando il veicolo rientra fra i beni strumentali del soggetto passivo nell’esercizio della sua attività, oppure quando è usato come taxi, per noleggio o leasing, da una scuola guida o da rappresentanti di commercio. Per queste categorie l’Iva è detraibile in toto sia per le spese di acquisto che su quelle di utilizzo.

Come visto dunque è sempre possibile detrarre l’Iva dalla spesa carburante al 40% o al 100% secondo la tipologia di veicolo. Dunque come tenere traccia e documentare i rifornimenti così da facilitare lo scarico fiscale? Sicuramente il metodo più comodo, veloce ed efficace è l’utilizzo, da parte di un’azienda e dei suoi dipendenti, di una scheda carburante, cioè una carta prepagata per acquisto di carburante. L’utilità di questa carta tipologia risiede inoltre nella possibilità di mantenere sotto controllo e riuscire a gestire fatture e pagamenti; ricordiamo infatti che dal 1 gennaio 2019 i benzinai sono obbligati ad emettere fattura elettronica per ogni acquisto di carburante effettuato.

Per fare ciò ovviamente al benzinaio dovranno essere comunicati i dati dell’azienda per l’intestazione e l’indirizzo telematico del destinatario per potere inviare la fattura attraverso il nuovo sistema di interscambio dell’Agenzia delle Entrate. In alcuni casi il benzinaio potrà conoscere questi dati immediatamente attraverso la scannerizzazione di un QR Code in possesso dell’utente. Anche i distributori automatici si doteranno di apposite colonnine in grado di leggere questo codice QR contenente i dati aziendali e potranno emettere le fatture elettroniche nello stesso modo nel quale vengono emesse quando il benzinaio è aperto.

Grazie alla carta prepagata non solo sarà possibile effettuare in tutta comodità l’acquisto di carburante nella stazione di servizio prescelta, ma l’azienda avrà sempre visione delle spese sostenute dal dipendente, delle fatture emesse successivamente il rifornimento e potrà visionare anche in un report riepilogativo a fine mese tutte le spese con relative fatture. Grazie a questi documenti, digitali e automatici, si potranno facilmente dedurre i costi del carburante e detrarre l’Iva.