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Salvini-Conte ai ferri corti e Di Maio attacca su Siri

15 luglio 2019 | 19:56
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Salvini-Conte ai ferri corti e Di Maio attacca su Siri

“Nuova riunione parti sociali a inizio agosto”. Il vicepremier della Lega ha visto sindacati e associazioni imprenditoriali al Viminale. “La manovra – dice – andrà delineata per agosto”. L’ex sottosegretario Siri illustra la Flat tax: “Ci saranno benefici per 20 milioni di famiglie e 40 milioni di contribuenti”

REGGIO EMILIA – “Ci riconvochiamo nella prima settimana di agosto, il 6 o il 7: identica riunione con le stesse 43 associazioni e non escludo con altre. Se decine di associazioni ci dicono ‘grazie per averci ascoltato’ qualcuno dovrebbe farsi una domanda e darsi una risposta. Useremo luglio e agosto per preparare una manovra basata sulla crescita e il taglio delle tasse”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, dopo l’incontro al Viminale con le parti sociali.

Governo ai ferri corti sull’incontro del vicepremier della Lega, Matteo Salvini, con le parti sociali al Viminale. Il leader del Carroccio ha visto, nella sede del suo ministero, i rappresentanti di 40 sigle di sindacati e imprese per anticipare la discussione su una manovra “fondata sul sì”.

“Vogliamo definirne i punti tra luglio e agosto e vogliamo raccogliere i vostri suggerimenti”: ha detto Salvini aprendo il tavolo con le parti sociali, secondo quanto riportano fonti sindacali e datoriali. “E’ l’inizio di un percorso, non vogliamo sostituirci al presidente del Consiglio”, ha aggiunto. Quindi, ha annunciato un secondo round tra una quindicina di giorni o comunque entro l’estate.

“Vorremmo che alla riapertura dei lavori parlamentari fosse già in discussione la manovra. Se serve si lavora a luglio e agosto”, ha detto ancora il vicepremier in una pausa dell’incontro. “Abbiamo esposto i progetti della Lega per la prossima manovra che ruotano su due punti, un forte taglio tasse per famiglie e lavoratori dipendenti e la prosecuzione della riduzione degli oneri fiscali e burocratici per le imprese”.

“Vogliamo una manovra economica fondata sui sì. Qualsiasi tipo di blocco non è più accettabile e non sarà più accettato”, ha affermato ancora Salvini, ed ha aggiunto: “In molti – ha aggiunto – lamentano lungaggini e ritardi”.

Ad illustrare il progetto della Lega sulla Flat tax l’ex sottosegretario Armando Siri: “Il nostro obiettivo è la flat tax con un’unica deduzione fiscale che assorbirà tutte le detrazioni. Vogliamo portare al 15% l’aliquota fino a 55.000 euro di reddito familiare. Ci saranno benefici per 20 milioni di famiglie e 40 milioni di contribuenti. Ci sarà un grande impulso ai consumi e risparmi per 3.500 euro per una famiglia monoreddito con un figlio. C’è l’intenzione di portare nelle tasche 12-13 miliardi di euro”.

Il premier, Giuseppe Conte, va all’attacco: “Se oggi qualcuno pensa che non solo si raccolgono istanze da parte delle parti sociali ma anticipa dettagli di quella che ritiene che debba essere la manovra economica, si entra sul terreno della scorrettezza istituzionale”. “Se si tratta di un vertice di partito, la presenza di Siri va bene. Se è un vertice di governo, la presenza di Siri non va bene”, ha detto ancora il presidente del consiglio, commentando fuori da Palazzo Chigi la presenza dell’ex sottosegretario Siri alla riunione al Viminale.

E dallo staff del premier precisano che da oltre due settimane il presidente del Consiglio sta sollecitando la Lega a dare i nomi dei delegati che dovrebbero rappresentare il partito di Salvini ai tavoli sulla manovra ma la Lega non ha ancora indicato i suoi delegati. I tavoli, viene ricordato, sono cinque, tra cui anche quello sulla riforma fiscale.

Su Siri affondo del vicepremier, Luigi Di Maio: Se i sindacati “vogliono trattare con un indagato per corruzione messo fuori dal governo, invece che con il governo stesso, lo prendiamo come un dato. Ci comportiamo di conseguenza. Ora ho capito perché alcuni sindacati attaccano la nostra proposta sul salario minimo. Parlino pure con Siri, parlino pure con chi gli vuole proteggere le pensioni d’oro e i privilegi. Hanno fatto una scelta di campo, la facciamo pure noi! Per quanto mi riguarda, basta recite, pensiamo a governare”.

Non si fa attendere la replica di Cgil, Cisl e Uil: “Appaiono del tutto inaccettabili ed offensive, nei toni e nella sostanza, le osservazioni nei confronti dei sindacati avanzate oggi dal vice premier Di Maio”.