Minori, il Comune di Reggio: “Qui allontanamento è extrema ratio”

29 luglio 2019 | 19:22
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Minori, il Comune di Reggio: “Qui allontanamento è extrema ratio”

Nel 2018 ci sono stati 260 affidi: in 127 situazioni li hanno chiesti le famiglie

REGGIO EMILIA – Rispetto a quelli della val d’Enza finiti sotto la lente della Procura, per i servizi sociali del Comune di Reggio Emilia “l’allontanamento del minore e’ e deve rimanere l’extrema ratio”. Per questo “si e’ investito per supportare i genitori e l’intero nucleo familiare, con interventi educativi nel contesto famiglia che puntano a valorizzarne, seppur in situazioni di difficolta’, le risorse e potenziarne le competenze genitoriali e socio-educative”.

Lo spiega oggi l’assessore al Welfare di Reggio Emilia Daniele Marchi che, rispondendo in Consiglio comunale a due interpellanze presentate dai consiglieri comunali Paola Soragni (M5s) e Claudio Bassi (Fi) sui fatti di Bibbiano, afferma: “La scelta del Comune di Reggio Emilia in questi anni e’ stata chiara e per certi aspetti di segno opposto alla logica contestata sul caso ‘Angeli e Demoni’. Abbiamo investito fortemente per agire in due direzioni: proteggere il minore e supportare la famiglia”.

Innanzitutto, continua l’assessore, “accrescendo le competenze del sistema per poter intervenire con accuratezza e tempestivita’ nelle situazioni di rischio, che si e’ tradotta in una crescita importante dei minori e dei nuclei seguiti”. In particolare, infatti, si e’ passati dai 3.642 nel 2014 a 4.294 nel 2018 (erano 3.809 l’anno precedente e 3.600 nel 2016). Dal 2011 all’anno scorso, inoltre i minori in affido sono diminuiti dal 7% al 6% (260 nel 2018), mentre gli interventi educativi per le famiglie sono aumentati dall’1,5 al 6%, vale a dire da 11 nel primo anno di sperimentazione (il 2011) a 262 del 2018.

Quanto agli allontanamenti dal contesto familiare, “che a fronte di situazioni di grave pregiudizio e rischio per il minore restano un’azione necessaria”, Marchi sottolinea che “anche in questi casi tuttavia si percorre, come scelta, come metodo, quello dell’accordo e del consenso con i genitori, cosa che avviene (dati 2018) nella maggioranza dei casi”.

Dei 260 minori in affido nel 2018, infatti, 127 sono affidi giudiziali a tempo pieno, ovvero su decreto del Tribunale per i minorenni. Gli altri 133 sono richiesti dalla famiglia e realizzati con il consenso dei genitori in relazione alle loro difficolta’ nel prendersi cura dei figli, tranne che per 7 situazioni, pero’ a tempo parziale, e su cui vige comunque un decreto del tribunale. Infine sono ad oggi 226 le famiglie affidatarie reggiane, per l’assessore “insufficienti per far fronte alle esigenze che di anno in anno si delineano”.

Rispetto ai temi di attualita’ emersi in provincia, l’esponente della giunta specifica poi che il Comune di Reggio Emilia non intrattiene allo stato attuale rapporti con il Centro Studi Hansel e Gretel, ma ha solo collaborato in anni passati a due iniziative formative e seminariali, insieme all’Ausl. Inoltre “ogni progetto di affido a Reggio Emilia, in generale, prevede inoltre monitoraggi da parte dell’e’quipe integrata (servizio sociale comunale e Ausl) e verifiche periodiche in capo all’ assistente sociale, educatore,psicologo o neuropsichiatra infantile di riferimento”.

Marchi conclude dando ampia disponibilita’ ad approfondire l’argomento nelle prime sedute della commissione Welfare, quando si sara’ insediata. Ma giudica “la strumentalizzazione politica, a cui stiamo assistendo, e di certo lo sciacallaggio mediatico, meritevoli di tutta la nostra piu’ ferma condanna e trasversale presa di distanza”.