Green economy, truffa ai danni della Regione: sequestrati beni per 4 milioni

24 luglio 2019 | 10:55
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Green economy, truffa ai danni della Regione: sequestrati beni per 4 milioni

Il “regista” dell’operazione è un imprenditore di Cassino (FR) di 41 anni che insieme al fratello, anch’egli di Cassino e ad un 60enne reggiano sono stati denunciati per truffa aggravata e reati tributari

REGGIO EMILIA – Truffa ai danni del fondo energia Emilia-Romagna, sequestrati beni per oltre quattro milioni di euro. Tre imprenditori che hanno effettuato investimenti nel settore della green economy sono stati denunciati per aver beneficiato indebitamente dei contributi regionali e per essersi appropriati dei relativi fondi.

I militari del nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Reggio hanno eseguito indagini, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, nei confronti di 3 società con sede a Reggio Emilia, Roma e Farini (PC), 2 delle quali risultavano aver sostenuto rilevanti investimenti, nell’anno 2015, per realizzare un impianto di biomassa, finanziato dal Fondo Energia Emilia Romagna e destinato a produrre “energia pulita” utilizzando rifiuti e residui di origine biologica nel comune di Ostellato (FE).

Una terza società investigata risultava aver fornito beni, materiali e lavorazioni finalizzate alla realizzazione dell’impianto. Tuttavia tale intervento infrastrutturale è avvenuto solo “sulla carta”, nel senso che risultano emesse le fatture comprovanti le spese per acquisizioni di materiali e di lavori finalizzati alla realizzazione dell’opera, ma, di fatto, nessun impianto del genere era stato stato realizzato, al punto che i militari della Finanza, andati sul posto, hanno visto che c’era solo un terreno agricolo.

Inoltre i contributi erogati dalla regione erano finiti sui conti correnti personali degli imprenditori investigati. Queste operazioni sono state rese possibili grazie a un’articolata rete di fatture per operazioni inesistenti che sono servite sia per dimostrare la fittizia realizzazione dell’impianto che per giustificare le transazioni finanziarie che hanno portato a percepire indebitamente oltre 2 milioni di euro.

Il “regista” dell’operazione è un imprenditore di Cassino (FR) di 41 anni che insieme al fratello, anch’egli di Cassino e ad un 60enne reggiano sono stati denunciati per truffa aggravata e reati tributari. Il tribunale ha emanato un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca “per valore equivalente” al profitto del reato, corrispondente alla somma erogata dal Fondo Energia Emilia Romagna ed indebitamente “intascata” dai tre responsabili della truffa.

Il sequestro è stato eseguito dalla Finanza e ha riguardato 19 immobili, tra appartamenti ed autorimesse e 4 assegni circolari per un importo complessivo di circa 180mila euro e altre disponibilità finanziarie sui conti correnti degli indagati per un importo di circa 23mila euro per un valore complessivo superiore a 4 milioni di euro.