Ecco il nuovo reparto di Ortopedia, taglio del nastro all’Asmn

5 luglio 2019 | 20:48
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Ecco il nuovo reparto di Ortopedia, taglio del nastro all’Asmn
Ecco il nuovo reparto di Ortopedia, taglio del nastro all’Asmn
Ecco il nuovo reparto di Ortopedia, taglio del nastro all’Asmn

Conclusa al 4° piano la prima parte del progetto: dal 2020 anche la specialità riabilitativa per un totale di 72 posti letto. Investimento di 3 milioni 924 mila euro, 2 milioni dei quali donati dalla Fondazione Cuvier Boni

REGGIO EMILIA – Si è svolta questa mattina  l’inaugurazione del nuovo reparto di Ortopedia dell’Arcispedale Santa Maria Nuova. La sua attivazione completa la prima fase del progetto di riqualificazione del quarto piano di uno dei corpi storici dell’ospedale (Corpo C).

I lavori hanno interessato 1.100 metri quadrati dei complessivi 2.180 previsti dal progetto di collocazione, al medesimo piano, delle Strutture di Ortopedia, Medicina Riabilitativa e del settore ortogeriatrico, progetto che arriverà a compimento entro il prossimo anno e che ha goduto del rilevante contributo di 2 milioni di euro da parte della Fondazione Cuvier Boni di Reggio Emilia.

Si tratta di uno degli interventi di ristrutturazione dei fabbricati storici dell’Ospedale che può contare complessivamente su oltre 9 milioni di euro di finanziamenti statali e regionali.

Le 18 stanze di degenza del nuovo reparto ospitano 42 posti letto e sono dotate di servizi igienici dedicati.  A queste si affiancano locali di servizio e di supporto. L’intervento ha creato spazi di degenza confortevoli dal punto di vista alberghiero e razionali da quello dell’organizzazione dell’assistenza, superando i limiti posti dall’età dell’edificio costruito oltre 50 anni fa.

L’adeguamento alle normative sui requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi e di miglioramento degli standard di accoglienza ha reso necessario: ottimizzare l’accessibilità a stanze e servizi igienici attraverso varchi più ampi; rifare le finiture interne, gli infissi, gli impianti di climatizzazione e sicurezza; razionalizzare gli assetti logistici e distributivi.

“È motivo di grande soddisfazione e orgoglio essere qui oggi per l’inaugurazione di questo nuovo reparto, parte di un’opera di riqualificazione che renderà sempre più l’Arcispedale punto di riferimento d’eccellenza della nostra sanità”,ha sottolineato il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, per poi lodare la “straordinaria collaborazione, non solo economica, tra pubblico e privato, con i finanziamenti regionali e statali e il rilevante contributo della Fondazione Cuvier Boni, che desidero ringraziare di cuore”. Ha aggiunto poi che la linea della Regione è “costruire nuovi ospedali laddove necessario, ammodernare quelli esistenti e assumere nuovi medici, infermieri e operatori per migliorare ulteriormente i servizi”

“La scelta di sostenere questo progetto – ha ricordato l’avv. Nino Giordano Ruffini, Presidente della Fondazione Cuvier Boni – è avvenuta in piena coerenza con gli scopi istituzionali della Fondazione, attenta da sempre, per volontà statutaria dello stesso cav. Boni, alla cura e al benessere della popolazione anziana. Crediamo che una donazione come questa sia un esempio di valorizzazione sociale della ricchezza privata”. La somma messa a disposizione dalla Fondazione ha coperto gli oneri di progettazione esecutiva e di realizzazione dell’intervento nonché la dotazione di attrezzature sanitarie.

“La riqualificazione degli edifici storici, per quanto complessa, rappresenta un traguardo importante” ha sottolineato il Direttore generale dell’Azienda Usl, Fausto Nicolini.

Il progetto del 4° piano del Corpo C

Il progetto di nuova collocazione ad uno stesso piano delle Strutture di Ortopedia, Medicina Riabilitativa e del settore ortogeriatrico, nato nel 2016, trae origine dall’osservazione del progressivo invecchiamento della popolazione (nella nostra provincia la percentuale di ultrasessantacinquenni supera il 20%). Il cambiamento, particolarmente evidente nel corso dell’ultimo ventennio, ha visto crescere il numero di pazienti anziani che incorrono in traumi (circa 1.000 presi in carico annualmente dai due reparti) e necessitano, pertanto, di interventi ortopedico-riabilitativi.

La soluzione del 4° piano del Corpo C, razionale dal punto di vista planimetrico, riduce i percorsi orizzontali e agevola i collegamenti per linee verticali, favorendo l’incontro tra professionisti e la gestione collegiale dei casi. La vicinanza delle palestre facilita, inoltre, i percorsi di pazienti e operatori.

Gli spazi interessati dall’intervento sono 2.180 metri quadrati collocati al 4° piano del Corpo C dell’ospedale. Allo stesso piano dell’attiguo Corpo B, già oggetto di riqualificazione nel 2015, sono ospitati 17 tra studi medici e ambulatori e il settore post-operatorio (room) ortopedico.

Entro il 2020 sarà realizzata la riqualificazione dei restanti 1.080 metri quadrati del piano con l’allestimento di ulteriori 6 posti letto ortopedici e del nuovo Reparto di Medicina Fisica e Riabilitativa dotato di 24 posti di degenza che porteranno a 72 letti la capienza complessiva del quarto piano. Il risultato vedrà ambienti a comfort alberghiero migliorato con benefici significativi sulla qualità di vita dei pazienti ricoverati.

Il progetto comporta un investimento complessivo di 3 milioni 924 mila euro, 2 milioni dei quali sono stati donati dalla Fondazione Cuvier Boni. La restante parte è attinta da Fondi Ministeriali assegnati nell’ambito dell’accordo di programma 2012. La somma messa a disposizione dalla Fondazione ha coperto gli oneri di progettazione esecutiva e realizzazione dell’intervento e di acquisizione delle attrezzature sanitarie.

La Fondazione Cuvier Boni

Istituita nel 2009 per testamento del cavaliere Cuvier Boni, la Fondazione è un ente di diritto privato riconosciuto con provvedimento della Giunta della Emilia-Romagna. Cuvier Boni, deceduto nel 2007, era originario di Rosano di Vetto in provincia di Reggio. Imprenditore tessile profondamente legato al territorio della montagna reggiana, il Boni ha dato esempio di alto valore sociale e umano con opere di rilevanza per la comunità, quali la casa protetta per anziani inaugurata a Vetto nel 1994. Significativa la donazione della Risonanza Magnetica dell’Ospedale di Castelnovo ne’ Monti, nel 2010, in occasione dell’ampliamento del Reparto di Diagnostica per Immagini e il contributo di due ecografi portatili, nel 2011, al Reparto di Anestesia e Rianimazione dell’Arcispedale Santa Maria Nuova.