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Colloquio Salvini-Di Maio, Conte: “Mio partito? Fantasie”

25 luglio 2019 | 19:52
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Colloquio Salvini-Di Maio, Conte: “Mio partito? Fantasie”

Il giorno dopo l’informativa del premier al Senato in mattinata il leader leghista ancora all’attacco: “Le parole di Conte? Mi interessano meno di zero”

REGGIO EMILIA – Nuovo botta e risposta tra Conte e Salvini nel day after dell’informativa del premier al Senato. “Che io possa andare in Parlamento a cercare una maggioranza alternativa è assolutamente fantasioso”, dice il premier fuori da Palazzo Chigi replicando a chi gli chiede di commentare le frasi pronunciate da Salvini dopo l’informativa in Senato.

“Non ho letto le parole di Salvini e non ho avuto la possibilità di vedere il video. Ma che io possa andare in Parlamento a cercare una maggioranza alternativa quando invece, com’è ben chiaro a leggere, andrei in Parlamento per trasparenza nei confronti dei cittadini e rispetto delle istituzioni, è una cosa assolutamente fantasiosa”. Il premier ha bollato come fantasiosa anche “l’ipotesi che viene ventilata che io voglia formare un partito. Invito anche voi giornalisti, che dovete riempir pagine, a non fare i peggiori ragionamenti della prima Repubblica. Attenzione. Restituiamo alla politica la sua nobiltà, la sua nobile vocazione”.

A ora di pranzo colloquio di un’ora circa tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini a Palazzo Chigi. I due vicepremier, a quanto riferiscono fonti di M5S e Lega, hanno fatto il punto della situazione politica alla luce degli avvenimenti dell’ultima settimana. Il vertice ‘è andato bene’, ha detto il ministro dell’Interno al termine dell’incontro. Salvini ha riferito di non aver visto anche il premier Conte dopo Di Maio. E a chi gli chiedeva cosa rispondesse al presidente del Consiglio sul fatto che bisogna lavorare e non far polemiche, Salvini ha risposto: “Bene, perfetto, sono d’accordo”.

In mattinata Salvini era andato all’attacco: “Mi interessano meno di zero”, aveva detto commentando su Radio anch’io le parole di ieri del premier Conte in Aula alla Camera. “Mi alzo ogni mattina per andare al Viminale per lavorare – ha aggiunto -. Io finché posso far le cose sto al governo, se dovessi accorgermi che sto al governo per non fare le cose…”.

“C’è un’inchiesta e buona caccia al tesoro che non c’è”, ha detto in un altro passaggio parlando del cosiddetto ‘Russiagate’ italiano. Il vicepremier ha sminuito il caso parlando di un caso di “fantasy di spionaggio in Russia”, “una storia dell’estate”. “Ci pagano per far lavorare le persone, per sistemare strade e autostrade”, ha sottolineato Salvini, aggiungendo che “ieri Conte al Senato ha detto quello che dico io da settimane. Non ho mai preso un rublo, vado all’estero per far politica non per far accordi commerciali. Incontrare ministri è il mio lavoro, per l’interesse nazionale italiano”.

Luigi Di Maio intanto ha invitato a stoppare le polemiche. “Non litigare e non alimentare litigi. Mettiamoci tutti al lavoro per il Paese”. “Se noi avessimo il sospetto che la Lega avesse preso anche un solo euro di quell’affare russo non staremmo al governo insieme”. “Io credo – rimarca – non ci sia bisogno di alimentare i litigi all’interno del governo, questo è il momento di lavorare per ottenere altri obiettivi”.

Alla cerimonia del Ventaglio con la stampa parlamentare anche il capo dello Stato ha invitato tutti a costruire un “clima collaborativo”.