Buco del Signore, rapina al DPiù: due giovani arrestati

16 luglio 2019 | 12:27
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Buco del Signore, rapina al DPiù: due giovani arrestati

In manette un italiano di origini marocchine di 21 anni, Saad Zyadate e un georgiano di 20 anni, Giorgi Kakhniashvili

REGGIO EMILIA – Un italiano di origini marocchine di 21 anni, Saad Zyadate e un georgiano di 20 anni, Giorgi Kakhniashvili, sono stati arrestati, il primo per rapina impropria e resistenza a pubblico ufficiale e il secondo per resistenza aggravata e furto, ieri pomeriggio in via Daniele da Torricella nella zona di Buco del Signore.

La polizia è arrivata sul posto, verso le 17, in seguito alla segnalazione, da parte di alcuni cittadini, di un gruppo di giovani che ostacolava la circolazione stradale e lanciava degli oggetti in direzione dei veicoli in transito. Gli agenti, giunti sul posto, hanno visto tre giovani che non stavano commettendo alcuna azione pericolosa per la circolazione, ma hanno notato che Saad Zyadate, che ha precedenti penali, quando li ha visti, ha cercato di nascondere una bottiglia di gin nella felpa. Il giovane ha anche iniziato ad insultare i poliziotti.

Quando sono arrivati altri agenti della Squadra Volante Zyadate si è agitato ancora di più cercando lo scontro fisico, anche in modo molto violento, con gli agenti che poi lo hanno immobilizzato. Il giovane è stato portato in questura. I poliziotti sono poi stati avvisati da alcuni passanti che nel supermercato DPiù di via Daniele da Torricella era stato commesso un furto poco prima.

Gli agenti ci sono andati e hanno appurato dalla commessa e dalla addetta alla cassa che poco prima due giovani, uno con una felpa nera e l’altro con una maglia bianca, avevano rubato alcune bottiglie di superalcolici e altri prodotti nascondendoli nei loro indumenti. La commessa aveva cercato di bloccarli, ma uno di loro, quello con la maglia bianca, scavalcando il tornello di entrata, era riuscito a fuggire, mentre l’altro giovane, con la felpa nera, trovatosi di fronte la donna che gli bloccava la strada, l’aveva afferrata con forza ai polsi, strattonandola violentemente e allontanandola dalla porta scorrevole di uscita dove era fermo l’altro giovane in attesa del complice in via Daniele da Torricella.

Gli agenti hanno poi fermato il giovane con la felpa nera che era Zyadate. Nel mentre la sala operativa della questura dava comunicazione via radio di un giovane che, dopo avere scavalcato alcuni cancelli di abitazioni private nella vicina via Zeppelin, si aggirava all’interno del parco vicino brandendo due bastoni tra le mani.

Alcuni agenti sono andati lì e hanno trovato un giovane, con una maglia bianca, che corrispondeva alle descrizioni fornite dalla commessa del supermercato e che era, appunto, il giovane georgiano, pure lui con precedenti penali. Il 20enne, quando ha visto i poliziotti, si è avventato contro di loro brandendo due bastoni in legno, agitandoli a mezz’aria e cercando di colpire gli operatori.

E’ stato poi bloccato e portato al supermercato dove la commessa lo ha riconosciuto come il secondo ladro che le era sfuggito poco prima. A Zyadate sono quindi stati contestati i reati di rapina impropria e resistenza a pubblico ufficiale, mentre a Kakhniashvili è stata contestata solo la resistenza aggravata a pubblico ufficiale poiché, pur avendo partecipato attivamente alla rapina, non è stato trovato in possesso beni relativi al reato commesso.

Poco dopo, tuttavia, l’ufficio di prevenzione generale e soccorso pubblico della questura è stato contattato da un signore originario di Montecchio, di 60 anni, residente a Reggio, che ha detto che, al suo rientro a casa, alcuni vicini lo avevano avvisato che un giovane era entrato nella sua area cortiliva. L’uomo ha visto che la sua porta di ingresso era danneggiata nella parte superiore, mentre alcuni vasi di fiori erano stati rovesciati.

Si è accorto anche che, da un portaombrelli a fianco della porta di ingresso, erano stati rubati due bastoni da passeggio, di cui uno liscio e maculato e l’altro di lavorazione artigianale con intarsi e una testa di cane nell’impugnatura. Sono gli stessi trovati in possesso di Kakhniashvili a cui è stato quindi anche contestato il reato di furto in abitazione.