La stagione di Prosa della Fondazione i Teatri

3 giugno 2019 | 16:00
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La stagione di Prosa della Fondazione i Teatri
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La stagione di Prosa della Fondazione i Teatri

Inaugurazione con Leo Gullotta e Pensaci, Giacomino, poi Filippo Timi, Valter Malosti, Alessandro Serra, Neri Marcorè, il Teatro dell’Elfo, Glauco Mauri, Matteo Tarasco e Arturo Cirillo, Emanuele Aldrovandi

REGGIO EMILIA – Pirandello, Orwell, Molière, Checov, Dostoevskij, Jane Austen: la Stagione di Prosa 2019 – 2020 della Fondazione I Teatri guarda ai Grandi del teatro e della letteratura e porta sul palco artisti straordinari, in grado di “vestire” i classici di contemporanea efficacia. E’ il caso di Pensaci, Giacomino – interpretato da un immenso Leo Gullotta – che inaugura la stagione (8,9,10 novembre 2019 Teatro Valli). Testo pirandelliano di condanna di una società becera e ciarliera, Pensaci, Giacomino affrontano temi come la solitudine, la condizione femminile, l’arrivismo dei burocrati, l’invadenza dei rappresentanti ecclesiastici, l’uomo depauperato, fino al riscatto d’orgoglio.

In un mondo costantemente sorvegliato, quanto è improbabile che le autorità arrivino a controllarci del tutto? Domanda di grande attualità da cui parte 1984, di George Orwell, nell’adattamento di Matthew Lenton (19, 20 novembre Teatro Ariosto), mentre Filippo Timi, attore che si sposta tra televisione, cinema e teatro, letteratura, sempre con uno stile diverso e tutto suo, porta al Teatro Ariosto (7 e 8 dicembre) Skianto, una favola amara, un testo spiazzante che mescola rabbia e dolore ad una esilarante ironia.

Del tutto inedito è il Misantropo proposto da Valter Malosti (14, 15 gennaio Teatro Ariosto); il suo Alceste è un filosofo, un nero buffone, un folle estremista del pensiero, che assume in sé anche le risonanze più intime e strazianti del dramma molieriano, senza rinunciare alla sottile linea comica. Alessandro Serra, clamoroso Premio Ubu 2017 per Macbettu, – il Macbeth in sardo, che chi ha visto non potrà dimenticare – torna a Reggio col suo talento visionario per rileggere Il giardino dei ciliegi di Anton Čechov (31 gennaio, 1 e 2 febbraio).

A quarant’anni dai mondiali in Argentina, un bambino di allora – Neri Marcorè – , rievoca storie di “futbol” e di politica, a cavallo tra mito, realismo magico e storia in Tango del calcio di rigore (18 e 19 febbraio Teatro Valli), mentre Farfalle, testo di Emanuele Aldrovandi vincitore del Premio Hystrio 2015, debutta con la regia dello stesso autore (26,27,28 e 29 febbraio, Teatro Cavallerizza).

Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, bestseller che si è propagato in palcoscenico con l’intelligente riscrittura di Simon Stephens, arriva al Teatro Ariosto (6,7,8 marzo Teatro), ora allestita del Teatro dell’Elfo: Ferdinando Bruni e Elio De Capitani hanno costruito uno spettacolo lontano dalle scelte registe iper-tecnologiche dell’edizione inglese, nel quale dialogano, con grande armonia, i più diversi linguaggi teatrali. Denaro, fango e sangue scorrono insieme ne I fratelli Karamazov (20, 21, 22 marzo Teatro Ariosto), nella versione teatrale di Glauco Mauri e Matteo Tarasco: quella dell’ultimo romanzo di Fëdor Dostoevskij è una storia assoluta, spietata, estrema e senza margini di riscatto.

Dal 1813 Orgoglio e pregiudizio (31 marzo e 1 aprile Teatro Ariosto) di Jane Austen non smette di appassionare generazioni di lettori. Arturo Cirillo lo celebra attraverso una regia che mostra come l’autrice giochi a reinventare la realtà, senza mai privarla della sua verità. Come avviene in teatro.

Con tre spettacoli diversi in tre giorni, I Teatri – in collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione – propongono un Focus Antonio Rezza -Flavia Mastrella (7,8,9 maggio Teatro Cavallerizza), coppia artistica ineguagliabile, premiata con il Leone d’Oro alla carriera alla Biennale di Venezia nel 2018: in programma Pitecus (7 maggio), 7-14-21-28 (8 maggio) e Anelante (9 maggio)

Fuori abbonamento il Progetto Reggiane di Mamimò, con Comune di Reggio Emilia e Fondazione I Teatri e in collaborazione con Istoreco, regia di Marco Maccieri e Angela Ruozzi (dal 23 al 26 gennaio Teatro Cavallerizza). Uno spettacolo che parte dall’Archivio storico delle Officine Reggiane ed in particolare dalle 22.000 cartelle del personale per raccontare le storie di uomini e donne, la cui vita, dal 1904, ha avuto come sfondo le Reggiane.

Nuovi abbonamenti: da martedì 2 luglio 2019, Vendita biglietti: online da giovedì 12 settembre 2019, da sabato 19 ottobre 2019 anche al botteghino. Abbonamenti scontati per Under 28, Amici dei Teatri e studenti dell’Università di Modena e Reggio