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“Angeli e demoni”, l’avvocato Miraglia: “Implicata l’assistente sociale che fece allontanare A. G.”

29 giugno 2019 | 11:57
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“Angeli e demoni”, l’avvocato Miraglia: “Implicata l’assistente sociale che fece allontanare A. G.”

Il legale modenese: ”Chiederemo la revocazione della sentenza di adozione”

REGGIO EMILIA – “Tra le diciotto persone raggiunte da misure cautelari emesse all’interno dell’inchiesta “Angeli e Demoni”, c’è anche l’assistente sociale che, per prima, redasse la relazione che causò l’allontanamento di A. G., la bimba strappata ai genitori per false accuse di spaccio di droga e data in adozione a un’altra famiglia”.

Lo scrive l’avvocato Francesco Miraglia che fa riferimento a un famoso caso di cronaca che vide coinvolti due genitori reggiani, G.F. ed M.C., a cui la bimba fu tolta nel 2007 (oggi ha 14 anni, ndr). Nel giugno del 2017 il tribunale ha messo la parola fine a questa vicenda con la sentenza di adozione della bambina.

La bimba fu tolta alla coppia nel 2007 dopo una perquisizione per droga nella loro casa (che non fu trovata) che fece scattare una segnalazione al tribunale dei minorenni di Bologna per il degrado dell’abitazione in cui viveva la piccola. La bimba fu tolta alla famiglia e, da allora, vi furono due clamorosi rapimenti di Anna Giulia da parte dei genitori (nel 2010) poi finiti sotto processo per quei sequestri e una lunga battaglia legale per la bimba affidata prima ad un istituto e poi ad una famiglia che ora l’ha potuta adottare.

L’assistente sociale, secondo quanto scrive Miraglia “fa parte anche lei delle persone indagate tra quelle che compongono la rete di servizi sociali della Val D’Enza, accusate di false relazioni per allontanare i bambini e collocarli in affido retribuito da amici e conoscenti”.

“Tanto tuonò, che piovve”, commenta l’avvocato Francesco Miraglia, che segue da anni la vicenda dei Camparini, come di tante altre che hanno avuto come oggetto le sentenze di allontanamento emesse dal Tribunale dei minorenni di Bologna. “Alla luce di queste indagini – prosegue l’avvocato Miraglia – chiederemo la revocazione della sentenza di adozione, in quanto chiaramente emanata su relazioni false”.