Alubel, trovato l’accordo dopo dieci giorni di sciopero

26 giugno 2019 | 14:42
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Alubel, trovato l’accordo dopo dieci giorni di sciopero

Un vero e proprio contratto aziendale di tre anni, con un premio di risultato di 1.500 euro, di cui 750 euro erogati in anticipo già nel 2019 e negli anni seguenti

BAGNOLO (Reggio Emilia) – “La lotta paga”, per la Fiom di Reggio Emilia bastano tre parole per sintetizzare quello che è accaduto nelle settimane scorse alla Alubel di Bagnolo. “Una lotta per la dignità e contro l’autoritarismo padronale”, sono descritte cosi le 80 ore di sciopero che hanno convinto la proprietà a sedersi ad un tavolo con il sindacato e le Rsu per condividere un accordo della durata di tre anni.

La vertenza era nata “per il rispetto delle norme basilari di salute nei luoghi di lavoro”, con il titolare dell’azienda che aveva permesso ad un camion con il motore acceso di entrare in officina “incurante delle conseguenze per la salute dei lavoratori”. Per quell’episodio i rappresentanti della sicurezza dei lavoratori avevano chiesto chiarimenti e la risposta dell’Alubel era stata quella di far uscire tutti i lavoratori nel piazzale antistante, dichiarando poi ai dipendenti che quei 90 minuti “non sarebbero stati retribuiti”.

Una risposta che la Fiom Cgil aveva ritenuto “sbagliata e non conforme alle normative di legge in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro”. E che per i lavoratori dell’Alubel era stata una provocazione fatta per ostentare il proprio potere ponendosi al di sopra di ogni diritto e rispetto dei dipendenti.

Per queste ragioni era partito e proseguito anche nelle giornate successive lo sciopero.
La vicenda è poi continuata – come ha fatto sapere la Fiom nelle settimane scorse – con la minaccia del datore di lavoro di considerare lo sciopero come “assenza ingiustificata”, a cui sono seguite le promesse del sindacato di querelare l’azienda per attività anti-sindacale se avesse davvero proceduto in quella direzione.

Insomma, per alcuni giorni è andato avanti un braccio di ferro tra i lavoratori, uniti in sciopero e in presidio permanente davanti ai cancelli dell’azienda, e l’azienda stessa che non dava alcun segnale di apertura o cedimento. Tutto ciò fino a quando, pochi giorni fa, attraverso un comunicato la direzione si è detta disponibile a riaprire il tavolo di confronto per il rinnovo del contratto aziendale, scaduto ormai da tre anni e sospeso dall’azienda lo scorso gennaio.

“Noi non avevamo mai chiuso le porte all’azienda – racconta Ciro D’Alessio, che per la Fiom di Reggio ha seguito la vertenza e negoziato l’accordo finale – i lavoratori stavano aspettando un segnale concreto dall’Alubel, perché per noi lo sciopero non è mai fine a se stesso”. Dopo diversi giorni di negoziato quel tavolo ha prodotto un accordo che accoglie tutte le richieste dei lavoratori: “Innanzitutto, i famosi 90 minuti passati nel piazzale verranno retribuiti – continua D’Alessio – a dimostrazione del fatto che i lavoratori avevano ragione e bene hanno fatto a scioperare”

L’accordo finale è un vero e proprio contratto aziendale di tre anni, con un premio di risultato di 1.500 euro, di cui 750 euro erogati in anticipo già nel 2019 e negli anni seguenti. “Siamo molto soddisfatti dell’accordo raggiunto – commentano le Rsu aziendali -se l’azienda avesse accolto le nostre richieste a gennaio si sarebbe evitato questo lungo braccio di ferro”.

L’ipotesi di accordo prevede inoltre la corresponsione di 750 euro lordi erogati come una tantum che “per coincidenza rappresentano all’incirca l’importo perso in busta dai lavoratori per lo sciopero” fanno notare da Via Roma.

“I lavoratori dell’Alubel sono francesi, indiani e provengono da un po’ tutte le parti d’Italia, hanno tenuto la schiena dritta, sono stati uniti, hanno risposto con grande determinazione e senza paura all’arroganza di chi li voleva supini – dichiarano infine dalla Fiom Cgil di Reggio – e hanno ottenuto il rispetto che volevano e conquistato il contratto che non avevano da tempo, per questo meritano il nostro plauso”.