Rubiera, il Mercatone Uno è fallito: presidio davanti all’azienda

25 maggio 2019 | 10:33
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Rubiera, il Mercatone Uno è fallito: presidio davanti all’azienda

I dipendenti lo hanno saputo stanotte, su Facebook, ma nessuna comunicazione ufficiale è arrivata dall’azienda. L’assessore regionale Costi: “Una decisione sconcertante”

RUBIERA (Reggio Emilia) – Il Mercatone Uno di Rubiera è stato dichiarato fallito dal tribunale di Milano il 23 maggio scorso. I 46 dipendenti lo hanno appreso stanotte, su Facebook, senza che nessuna comunicazione ufficiale arrivasse dall’azienda. Ora sono davanti all’azienda insieme a numerosi clienti che, nei giorni scorsi, hanno dato acconti per acquistare merce.

Luca Chierici, segretario della Filcams Cgil, dice a Reggio Sera: “Nessuna comunicazione è arrivata dall’azienda: i dipendenti lo hanno saputo questa notte. Ora non sanno cosa fare. Ci sono anche clienti che sono venuti a comprare della merce e hanno lasciato acconti. L’azienda non ha messo i sigilli. Abbiamo trovato un responsabile che, al telefono, ci ha detto che il curatore sostiene che i negozi devono rimanere chiusi, ma tuttora mancano comunicazioni ufficiali”.

Ai 1.800 dipendenti riassorbiti da Shernon Holding non sarebbe quindi arrivata alcuna lettera di licenziamento o avviso ufficiale: avrebbero saputo della chiusura dei negozi solo venerdì sera, sui social network e dai responsabili delle varie filiali.

La società nell’agosto del 2018 aveva comprato i 55 punti vendita, la struttura amministrativa di Imola e la piattaforma logistica di San Giorgio di Piano (Bologna) di Mercatone Uno, impegnandosi anche a conservare i posti di lavoro. Mercatone Uno è la catena di negozi di arredamento, nota come l’Ikea italiana dei mobili, che ancora oggi rappresenta il 3° marchio del settore in Italia, in termini di notorietà e fatturato. E’ finita in amministrazione straordinaria dal 2015, schiacciata da 400 milioni di debiti (si veda la nota del Mise). Shernon Holding è controllata al 100% dalla società maltese Star Alliance Ltd e fa capo a Valdero Rigoni (ceo) e a Michael Tahlmann.

Dopo l’acquisizione dei negozi la Shernon Holding aveva annunciato un imponente piano di rilancio per ottenere già ampi ricavi a partire dal 2022. Poco dopo, però, la società aveva cominciato a parlare di crisi e aveva fissato un incontro al Ministero per lo Sviluppo Economico per studiare un piano di salvataggio per l’azienda. Prima che questo avvenisse, e senza alcun preavviso, la Shernon ha però dichiarato fallimento.

L’assessore regionale Costi: “Una decisione sconcertante”
“Una decisione sconcertante, un comportamento davvero inaccettabile da parte della società proprietaria Shernon Holding. Non solo per le modalità con la quale è stata annunciata ai lavoratori, ma anche perchè è arrivata a pochi giorni dalla riunione prevista per giovedì prossimo, 30 maggio, a Roma nella sede del ministero dello Sviluppo economico e convocata per studiare insieme ai sindacati un piano di salvataggio e rilancio dell’azienda che al tempo stesso potesse offrire le più ampie garanzia di tutela dei diritti dei lavoratori e di salvaguardia degli attuali livelli occupazionali. E sconcerta vedere il Governo, dopo mesi passati a garantire l’impegno a fare qualcosa senza che succedesse nulla, fare solo e ancora parole, come quelle di oggi del vicepremier Salvini, improvvisamente deciso a occuparsi lui della cosa, per avere qualche titolo sui giornali alla vigilia del voto”.

Così l’assessore alle Attività produttive della Regione Emilia-Romagna, Palma Costi, dopo la decisione del Tribunale di Milano che ha dichiarato il fallimento della Mercatone Uno, la nota catena della grande distribuzione di mobili, con 55 punti vendita e 1.800 dipendenti in tutt’Italia.

“Non possiamo restare inerti – prosegue Costi – di fronte ad una decisione che cancella anni di impegno e di sforzi per il rilancio di un marchio storico dell’Emilia-Romagna e faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per intervenire in difesa dei diritti dei lavoratori. Intanto giovedì prossimo sarò al Mise per partecipare in prima persona all’incontro convocato dal ministero. Ci sarò in primo luogo per conoscere da parte della procedura dell’amministrazione straordinaria come sia stato possibile che solo dopo pochi mesi dall’assegnazione dei punti vendita a Shernon Holding si sia precipitati in un nuovo fallimento. Nei prossimi giorni sarà mia cura incontrare i Comuni dove si trovano i negozi acquisiti da Shernon per valutare assieme agli amministratori locali la gravissima situazione di crisi che si apre con il fallimento dell’azienda e il conseguente rischio di perdita di posti di lavoro, oltre all’assoluta mancanza di rispetto dei clienti”.

“Andrò a Roma – conclude Costi – per chiedere al ministro Di Maio come intende intervenire a tutela della rete dei punti vendita e dei lavoratori che da troppi anni vivono nell’incertezza, nonostante i tanti sacrifici fatti per sostenere una fase di procedura concorsuale. Una procedura che puntava al rilancio dei punti vendita e alla salvaguardia dell’occupazione e che sembra finita nel peggiore dei modi dopo nemmeno un anno dal passaggio di proprietà. Saremo al fianco dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali e cercheremo come sempre di fare fino il fondo il nostro lavoro per trovare una soluzione a questa vicenda”.