Elezioni, Vecchi mostra il casellario giudiziale

24 maggio 2019 | 17:21
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Elezioni, Vecchi mostra il casellario giudiziale

Il sindaco, durante il dibattito finale a Telereggio, fa anche l’elenco di chi ha lavorato nella sua casa e aggiunge: “Se pensate che io non sia onesto lo dite, ve ne assumete la responsabilità e trasferiamo la cosa in un altro ambito”

REGGIO EMILIA – Il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi raccoglie in parte la sfida del Movimento 5 stelle ed esibisce il suo casellario giudiziale (obbligatorio per legge per i candidati, ndr), ma non, come è stato richiesto da Rossella Ognibene, il certificato dei carichi pendenti (peraltro non obbligatorio per un candidato sindaco) che mostra se ci sono procedimenti penali in corso. Il primo cittadino uscente lo ha fatto in diretta tv, negli ultimi minuti di un dibattito elettorale con i suoi sfidanti andato in onda ieri sera su Telereggio.

“Ovviamente e’ immacolato: se una persona che fa il sindaco da cinque anni avesse dei procedimenti giudiziari in corso la notizia sarebbe quantomeno pubblica. Ma quello che non va e’ questa cultura del sospetto e il voler attribuirsi, da parte di altri, una certa superiorita’ morale”. Nel suo intervento Vecchi elenca poi i nomi di tutti gli artigiani che hanno eseguito i lavori di ristrutturazione nella sua contestata casa di proprieta’, acquistata nel 2012 da un imprenditore poi coinvolto nell’inchiesta Aemilia sulla ‘ndrangheta.

Qualcuno lo interrompe e dice: “Va beh”. Lui si accalora e risponde: “No, adesso state ad ascoltare visto che sono anni che la menate con questa cosa”. E aggiunge: “Vogliamo sapere se hanno lavorato imprese calabresi a posto con la legalità? Ma scherziamo? Certo che erano tutte a posto con la legalità. Se pensate che io non sia onesto lo dite, ve ne assumete la responsabilità e trasferiamo la cosa in un altro ambito. Noi abbiamo fatto le cose con correttezza e organi competenti hanno provato la mia integrità personale e istituzionale. Un tribunale della Repubblica ha condannato una persona per reati di mafia per aver esercitato una azione di minaccia di stampo mafioso nei miei confonti. Io ho retto con la schiena diritta e non ho nulla da nascondere. Cammino con la schiena diritta e guardo negli occhi i cittadini della mia città”.

Il riferimento e’ alla lettera di Pasquale Brescia che fece recapitare la missiva per il sindaco all’edizione reggiana del “Resto del Carlino”.