Dispersi sul Cusna, è morto uno dei due escursionisti

16 maggio 2019 | 16:06
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Dispersi sul Cusna, è morto uno dei due escursionisti

Non ce l’ha fatta il 69enne Ivo Varini, di Albinea, le cui condizioni erano apparse subito disperate. Il gestore del rifugio Battisti: “Abbiamo un locale Sempreaperto con otto letti, generi di conforto, telefono e coperte”

VILLA MINOZZO (Reggio Emilia) – E’ morto Ivo Varini, l’escursionista di 69 anni che è stato recuperato questa mattina insieme a un amico sul monte Cusna in condizioni disperate. Varini era rrivato in arresto cardiaco all’ospedale Maggiore di Parma e non ce l’ha fatta nonostante i tentativi di rianimazione. Lui e l’amico Giancarlo Bedogni, 76 anni, erano stati trovati questa mattina, poco dopo le otto. Avevano chiesto aiuto ieri, verso le 16, dopo essere rimasti bloccati sulla montagna da una tormenta di neve nella zona del Passone.

Verso le 7.30 li ha individuati l’elicottero HH139A dell’Aeronautica Mitare (SAR) di Cervia, con a bordo un Tecnico di Elisoccorso del Saer. Il 76enne, Giancarlo Bedogni, di Reggio, cosciente ma ipotermico, è stata recuperato e trasportato al campo base di Pianvallese dove ad attenderlo c’era l’ambulanza di Villa Minozzo che lo ha portato all’ospedale di Castelnovo ne’ Monti. L’uomo ha rifiutato le cure e sta bene.

Erano apparse già da subito molto più gravi le condizioni del 69enne Ivo Varini, di Albinea, anche lui recuperato dall’elicottero dell’Aeronautica Militare, che era stato sottoposto alle manovre di rianimazione cardiopolmonare avanzata ed era stato portato all’ospedale Maggiore di Parma.

I due escursionisti hanno passato la notte scavando una buca per difenderesi dal freddo che ha toccato i – 5 a quota duemila stanotte. Varini, in particolare, è anche scivolato procurandosi delle lesioni.

La richiesta di aiuto era stata lanciata verso le 16,30 ieri quando Varini era riuscito a chiamare il figlio, spiegandogli che erano bloccati a duemila metri di quota. Gli uomini del soccorso alpino erano subito partiti alla ricerca dei due settantenni. Una squadra è partita dalla zona di Pianvallese e l’altra da Civago.

I due escursionisti non hanno potuto trovare riparo in un rifugio dato che la struttura più vicina, il Battisti, in questo periodo è ancora chiusa. In serata, grazie al miglioramento delle condizioni meteorologiche, era decollato da Cervia un elicottero del 15° Stormo dell’Aeronautica Militare. Intorno a mezzanotte, l’elicottero ha dovuto fermarsi. L’attività di ricerca da parte del soccorso Alpino e dell’elicottero è ripresa questa mattina.

Il gestore del rifugio Battisti: “Abbiamo un locale Sempreaperto con otto letti, generi di conforto, telefono e coperte”
Gianluca Bigi, gestore del rifugio Battisti, precisa “Al Battisti esiste un locale denominato “Sempreaperto” come ricovero di emergenza, coibentato e dotato di telefono fisso di emergenza e generi di conforto e 8 letti con coperte e suppongo che i 2 escursionisti lo conoscano perchè abituali frequentatori. Penso però che ne fossero abbastanza distanti per raggiungerlo agevolmente durante la bufera,visto che dalla località ” Passone” è in direzione opposta rispetto al Rifugio 2000 e che non fosse comunque nei loro piani passare dal Rif. Battisti in quanto è noto che in questa stagione il rifugio è aperto solo nei fine settimana”.