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Convocato Cdm, Conte: “Chi mi mette in discussione lo faccia lì”

20 maggio 2019 | 19:09
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Convocato Cdm, Conte: “Chi mi mette in discussione lo faccia lì”

Confermato il Consiglio dei ministri convocato in due tempi. “Un miliardo per aiuti alle famiglie: non si tocca”. Salvini: “Il decreto sicurezza bis è pronto. Spero niente scontri”

REGGIO EMILIA – “Oggi ci sarà un consiglio dei ministri che è confermato. Io porterò il decreto per 1 miliardo di euro per aiuti alle famiglie, quelle famiglie che hanno bimbi piccoli o che vogliono averne e che hanno gli aiuti più bassi d’Europa”, ha detto a Gambellara il vicepremier Luigi Di Maio. “Ho sentito che qualche membro del governo vorrebbe dirottare su altre misure questi soldi – ha aggiunto – ma questo miliardo non si tocca”.

“Oggi ci sarà il Cdm – ha detto Salvini dagli schermi di La7 – Il decreto sicurezza bis è pronto con norme contro camorristi, scafisti, teppisti da stadio e per chi aggredisce la gente in divisa e in servizio. Spero niente scontri”. “Non sono certo io a rallentare gli aiuti alle famiglie, ma spero che nessuno rallenti qualcosa che rende l’Italia un paese più sicuro”. Così il ministro dell’Interno Matteo Salvini a margine dell’evento Alis ha risposto a chi gli chiedeva se fosse disponibile a votare il decreto sulla famiglia voluto dai 5 Stelle. Il vicempremier ha poi ribadito che il cdm dovrebbe essere oggi pomeriggio “come previsto, con all’ordine del giorno il decreto Sicurezza”.

Al via alle 16 il Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi: all’ordine del giorno l’inizio dell’esame del decreto sulla Sicurezza, quello sulla famiglia e il tema dell’autonomia. Lo rende noto un comunicato di Palazzo Chigi.

“C’è una grammatica costituzionale – ha detto il premier Conte -: se si mette in dubbio l’imparzialità e l’operato del presidente del Consiglio si mette in discussione anche l’azione di governo e allora bisogna farlo in base a percorsi chiari e trasparenti. Le sedi ufficiali sono innanzitutto il Consiglio dei ministro e in prospettiva anche il Parlamento. Non possiamo accettare allusioni, insinuazioni affidate alla stampa con una mezza intervista, un mezzo video su Facebook. Chi lo fa se ne assuma conseguentemente la responsabilità”.