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Ucraina, Zelensky è il presidente: Poroschenko solo al 25,3%

21 aprile 2019 | 20:35
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Ucraina, Zelensky è il presidente: Poroschenko solo al 25,3%

Secondo i primi dati il comico entrato in politica è avanti con il 73,2% dei favori. “Abbiamo unito il Paese”, ha detto

REGGIO EMILIA – Vladimir Zelensky ha raccolto il 73,2% dei favori degli ucraini contro il 25,3% del presidente in carica Petro Poroshenko. Lo sostiene l’exit-poll nazionale, pubblicato dai media ucraini. I dati sono riferiti alle 18.

In Ucraina dalle 8 della mattina si è votato per eleggere il nuovo presidente. Oltre 30 milioni di persone – 325 mila delle quali hanno cambiato il seggio si registrazione rispetto al primo turno, gli aventi diritto al voto.

L’affluenza alle urne alle elezioni presidenziali in Ucraina ha raggiunto il 18,13% alle 11 del mattino, secondo la Commissione elettorale centrale. La più alta partecipazione elettorale è stata osservata nella regione meridionale di Zaporozhye (24,62%), mentre i dati più bassi sono stati registrati nella regione sudoccidentale di Zakarpatye (8,64%).

L’affluenza alle urne nel ballottaggio è superiore a quella del primo turno del 31 marzo, quando i dati delle 11.00 erano pari al 16,65%. Lo riporta Interfax.

Vladimir Zelensky è stato multato per aver mostrato ai giornalisti la scheda elettorale compilata prima d’immetterla nell’urna. Il candidato alla presidenza, dato come favorito, accortosi della gaffe ha scherzato con i reporter: “Ah, è contro la legge? Allora non vi ho fatto vedere nulla…”. Ma ormai era troppo tardi. Nel primo pomeriggio al suo quartier generale si sono presentate le forze dell’ordine e gli hanno fatto compilare il verbale (il tutto ampiamente documentato da immagini).

“Giusto, ho infranto la legge e la legge è uguale per tutti”, ha commentato Zelensky. Dmitry Razumkov, il portavoce della sua campagna elettorale, ha pubblicato su Facebook le foto del verbale. “Nuovo presidente, nuove regole”, ha scritto. “Tutti – ha aggiunto – devono rispettare la legge”.

Volodimir Zelenskij è conoscito aver già “fatto il presidente” in una popolarissima serie tv ucraina, “Servo del popolo”, sbarcata di recente anche su Netflix. Interpreta un professore di storia eletto a sorpresa presidente dopo che una sua invettiva contro la corruzione al governo viene ripresa di nascosto dagli studenti e diventa virale. Dopo aver creato un partito col nome della serie tv, in ucraino Sluga Narodu, ha annunciato la sua candidatura a Capodanno.

Ha fatto una campagna elettorale atipica. Non ha tenuto comizi, ma spettacoli insieme allo studio teatrale “Kvartal 95” o dirette video sui social. E, dopo i ripetuti inviti di Poroshenko, ha accettato di partecipare a un dibattito a due giorni dal voto, ma nella cornice dello Stadio olimpico di Kiev. I detrattori lo accusano di non avere esperienza né un programma definito e di essere legato all’oligarca in esilio Ihor Kolomojskij, proprietario della tv “1+1” dove va in onda la sua serie tv.

Il papa, nel messaggio ‘Urbi et Orbi’, ha auspicato che “in questa Pasqua trovi conforto la popolazione delle regioni orientali dell’Ucraina, che continua a soffrire per il conflitto ancora in corso. Il Signore incoraggi le iniziative umanitarie e quelle volte a perseguire una pace duratura”.