Il candidato

Una tifosa sfegatata del campione olimpico Razzoli

16 aprile 2019 | 18:38
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Una tifosa sfegatata del campione olimpico Razzoli

Cinzia Rubertelli, 48 anni, amministratore delegato di Li&Pra Spa, dopo cinque anni ci riprova e si candida di nuovo sindaco con Alleanza civica

REGGIO EMILIA – Una grande tifosa del campione olimpionico reggiano di sci, Giuliano Razzoli, e della montagna in cui è nata, a Villa Minozzo. Cinzia Rubertelli, 48 anni, amministratore delegato di Li&Pra Spa, dopo cinque anni ci riprova e si candida di nuovo sindaco con Alleanza civica per Reggio Emilia (formata da Grande Reggio, Progetto Reggio e lista Magenta).

Racconta a Reggio Sera: “Sono nata a Villa Minozzo nel 1971 e sono stata lì fino al 1994, anno in cui mi sono laureata in economia e commercio con una tesi sullo sviluppo sostenibile nelle aree del Parco. Nel ’94 ho sposato Andrea Prati che viveva a Reggio. Qui è nata mia figlia nel 1998. Volevo fare la commercialista, poi ho iniziato a dare una mano in azienda e sono ancora qui in questa ditta che è la mia vita. Mi occupo di controllo finanziario e gestione e sono amministratore delegato dal 2006. Mio marito, che è presidente, gestisce invece la parte commerciale. La nostra è un’azienda che ha saputo resistere all’avvento della grande distribuzione e alla crisi economica. L’internazionalizzzazione ci ha permesso di andare oltre i confini nazionali”.

Le piace la musica, in particolare Vasco Rossi. Ha due cani, Marley e Stella, ama stare a contatto con la natura e ha partecipato a diversi pellegrinaggi “alla ricerca di un equilibrio tra corpo e anima”. Nutre una grande passione per lo sci che si è rafforzata negli anni seguendo le imprese del campione olimpico ed amico Giuliano Razzoli. Nel 2010 era a Vancouver quando “Razzo” ha vinto l’oro nello slalom speciale.

Ha una figlia, Nicole, che ha 21 anni e studia a Milano all’Istituto Europeo del Design. Dice: “Razzoli è un mio compaesano. Io sono cresciuta con le sue due sorelle. Lo andavamo a vedere già quando ha iniziato a gareggiare in coppa del mondo e scendeva con il numero ottanta. Lui è molto apprezzato anche all’estero”.

E’ impegnata da tempo nel volontariato. Dal 2004 come vicepresidente di Aut Aut Onlus Reggio Emilia e, infine, per un mandato come consigliere dell’Associazione Darvoce Centro di Servizio per il Volontariato della provincia di Reggio Emilia.

Dice: “Ho conosciuto la disabilità sin da bambina perché mia sorella era nata con un cromosoma in più. Quale presidente regionale del Centro Servizi Piccole e Medie Imprese sono stata tra i promotori di un progetto di formazione per l’inserimento lavorativo di ragazzi e ragazze portatori di autismo. Sono convinta che serva un maggiore sostegno per le madri, i padri, i fratelli, i parenti e per chiunque sia impegnato in questo importante lavoro di cura”.