Protesti in calo nel 2018: a 2,4 milioni contro i 5 del 2017

9 aprile 2019 | 18:28
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Protesti in calo nel 2018: a 2,4 milioni contro i 5 del 2017

In un anno l’ammontare degli effetti protestati in territorio reggiano è più che dimezzato

REGGIO EMILIA – Drastica riduzione dei protesti in provincia di Reggio Emilia nel 2018. In un anno, infatti, l’ammontare degli effetti protestati in territorio reggiano è più che dimezzato, scendendo a poco più di 2,4 milioni di euro dagli oltre 5 milioni del 2017. Anche numericamente, i titoli insoluti mostrano una decisa flessione scendendo da 3.013 a 2.248, il 25,4% in meno.

“Si tratta – sottolinea il presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi – di un indicatore anch’esso significativo del miglioramento complessivo dell’economia reggiana che abbiamo registrato in questi anni e che va ad aggiungersi a quanto osservato per la produzione, l’export (nuovo record lo scorso anno, con 10,7 miliardi), la flessione del tasso di disoccupazione, l’aumento del reddito disponibile per le famiglie e lo stesso numero delle procedure fallimentari, che nel 2018 hanno segnato il punto più basso dell’ultimo decennio”.

Così come per i fallimenti, anche per i protesti – secondo l’analisi dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio sui dati dell’apposito registro – il 2018 ha registrato un numero di casi e un valore complessivo che risultano essere i più bassi dal 2009.

In dettaglio, seppure con un calo del 18,2%, le cambiali si confermano i titoli di credito numericamente più protestati, sebbene i 1.881 pagherò del 2018 (pari all’83,7% dei mancati pagamenti totali) rappresentino, con un valore di 1 milione e 152 mila euro, meno della metà dell’ammontare complessivo dei protesti.

La quota più consistente, infatti, è detenuta dagli assegni che, anche se numericamente inferiori – sono infatti 367 e costituiscono solo il 16,3% dei protesti – raggiungono un valore pari a quasi 1,3 milioni, pari al 52,7% del totale insoluti.

Il trend osservato per gli assegni a vuoto mostra comunque una brusca frenata che raggiunge il -48,7% nel numero (erano 715 nel 2017) e il -47,6% nell’importo complessivo, che un anno fa aveva superato i 2,4 milioni. Tale andamento porta, nel 2018, il valore medio degli assegni protestati a 3.504,43 euro rispetto ai 3.431,11 dell’anno precedente.

Per quanto riguarda le cambiali, invece, la flessione, pari al 56%, dell’ammontare complessivo – percentuale molto più marcata rispetto al -18,2% osservato per il numero – determina un sensibile calo del valore medio del titolo che scende da 1.142,24 euro del 2017 agli attuali 612,60 euro.