Mafie, sos Cia: “L’agricoltura è un settore molto appetibile”

2 aprile 2019 | 14:39
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Mafie, sos Cia: “L’agricoltura è un settore molto appetibile”

Il presidente Cervi: “Sospetto caporalato in mungitura, non siamo immuni”

REGGIO EMILIA – “Attenzione massima ai tentativi di infiltrazioni mafiose nell’agricoltura reggiana”. È il monito lanciato da Antenore Cervi, presidente Cia-Agricoltori Italiani di Reggio Emilia e vicepresidente vicario regionale, all’avvio del festival della legalita’ “Noi contro le mafie” promosso dalla Provincia.

Il presidente della confederazione – che ha sottoscritto il recente protocollo d’intesa per la gestione dei beni sequestrati e confiscati proposto dal Tribunale e collabora attivamente con “Libera” dal 2001 – entra nel merito spiegando: “Le mafie guardano con molta attenzione ai beni che non si svalutano, come possono esserlo i terreni per il settore vitivinicolo, o la produzione del Parmigiano Reggiano”.

Ma anche il settore zootecnico, dice Cervi, “e’ da tempo nel mirino: le aziende agricole possono infatti rappresentare uno dei maggiori investimenti per le organizzazioni criminali”. Dunque “e’ molto pericoloso negarlo: l’agricoltura e’ molto appetibile, e non solo per le organizzazioni criminali italiane”.

Per contrastare i tentativi di infiltrazioni, Cia sottolinea di aver messo in campo sistemi di controllo “molto rigidi e severi” sulla situazione patrimoniale e il “curriculum” dei privati e delle aziende che vogliono investire ingenti somme sul territorio. “Sappiamo infatti molto bene – continua Cervi – che i capitali derivanti dalle attivita’ criminali vengono spesso immessi nell’economia pulita, grazie alla quale riciclano poi il denaro”.

Altro tema correlato e’ poi quello del caporalato. “Vi e’ il sentore che sul nostro territorio – denuncia il presidente degli agricoltori reggiani – il fenomeno sia presente in zootecnia e riguardi, in particolare, la mungitura. Si teme che vi sia una ‘gestione coordinata’ dei lavoratori indiani, che farebbe a capo a un’unica regia di connazionali”. Non a caso Cia sostiene “la necessita’ di apportare alcune modifiche alla ‘Legge contro il caporalato’, in modo da renderla piu’ efficace contro i criminali e piu’ equa per chi rispetta i lavoratori”.

Insomma, conclude Cervi, “e’ necessario che i nostri agricoltori siano consapevoli dei rischi che vi sono, e siamo decisi ad essere sempre piu’ parte attiva nella lotta alla mafia e ad ogni sua declinazione”. Per questo “nessuno si deve offendere quando affermiamo che il nostro territorio e l’imprenditoria sono permeabili. Non siamo immuni”.