Mafie, Gratteri a Klaus Davi: “A Reggio Emilia mi snobbarono”

2 aprile 2019 | 19:23
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Mafie, Gratteri a Klaus Davi: “A Reggio Emilia mi snobbarono”

Il procuratore di Catanzaro: “Denunciai 12 anni fa le infiltrazioni della ‘ndrangheta e mi dissero: come si permette?”

REGGIO EMILIA – “Come vi permettete, noi abbiamo gli anticorpi, noi abbiamo combattuto i nazisti, noi abbiamo combattuto i fascisti, noi combattiamo le mafie, non abbiamo le mafie”. Sarebbe stata questa la risposta ricevuta da Nicola Gratteri, oggi procuratore capo di Catanzaro, quando 12 anni fa inizio’ per la prima volta a Reggio Emilia a parlare delle infiltrazioni della ‘ndrangheta, poi confermate dalle oltre 100 condanne del processo Aemilia e dallo scioglimento per “condizionamenti mafiosi” del Comune di Brescello.

Gratteri, intervistato da Klaus Davi a Platania (Catanzaro) in occasione della presentazione del suo nuovo libro precisa anche, secondo quanto riporta lo staff di Davi, di aver denunciato la presenza in Emilia dell’organizzazione criminale calabrese insieme ad Antonio Nicaso, da nove anni direttore scientifico del festival della legalita’ organizzato dalla Provincia reggiana. Ma a nessuno dei due le varie associazioni economiche, “Confindustria, Confcommercio, Confartigianato”, e i politici locali interpellati avrebbero dato ascolto.

Oggi, avrebbe aggiunto Gratteri, “in gran parte dell’Emilia-Romagna, in particolare nella provincia di Reggio Emilia, nel Veneto, in particolare a Verona e nella provincia di Mantova la ‘ndrangheta e’ fortemente radicata, non a macchia di leopardo. Radicata in quei territori vuol dire che ci sono locali di ‘ndrangheta strutturati che gestiscono in modo mafioso pezzi di quel territorio, come la ‘ndrangheta in Calabria”. Il procuratore di Catanzaro e’ tra l’altro atteso a Reggio Emilia come ospite della rassegna provinciale della legalita’, mentre giovedi’ sbarca in citta’ la commissione parlamentare antimafia.