Mafie, festival legalità apre con la musica per combatterle

1 aprile 2019 | 18:55
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Mafie, festival legalità apre con la musica per combatterle

Al centro del confronto con gli studenti, il progetto “Musica contro le mafie” diretto da Gennaro De Rosa. Nicaso: “Spesso gli anticorp soccombono alla convenienza economica”

REGGIO EMILIA – Debutto “in musica” per “Noicontrolemafie”, il festival della legalita’ promosso per il nono anno dalla Provincia di Reggio Emilia e 18 Comuni e la direzione scientifica dello studioso di fenomeni criminali Antonio Nicaso. Dopo la vicenda del brano sul processo di ‘ndrangheta Aemilia composto dal cantante neomelodico Gianni Live, la rassegna che prevede fino a sabato prossimo 44 appuntamenti, si e’ aperta questa mattina con un dibattito su “Conoscenza e creativita’ contro le mafie”, alla presenza di un centinaio di ragazzi di cinque scuole superiori reggiane.

Al centro del confronto con gli studenti, il progetto “Musica contro le mafie” diretto da Gennaro De Rosa. Un linguaggio, quelle delle note, non trascurabile secondo Nicaso perche’ “la mafia non si combatte solo con le sentenze e le manette, ma anche con iniziative culturali come questo festival, che la Provincia ha promosso in tempi non sospetti ed ora sta diventando un modello di riferimento”. La musica puo’ risultare strategica inoltre anche nella “decostruzione” dei miti mafiosi.

“E’ molto difficile – continua Nicaso – demolire l’idea presente nell’immaginario collettivo della mafia romantica descritta nel ‘Padrino’, dove il concetto di onore, che e’ un falso onore, aiuta a giustificare qualsiasi cosa, anche l’omicidio, che diventa nel codice mafioso una punizione per aver violato le regole”. Reggio Emilia, conclude Nicaso, “per troppo tempo ha pensato di avere gli anticorpi per resistere alle infiltrazioni.

Ma spesso non bastano: ci puo’ essere tanta consapevolezza, ma poi con le mafie c’e’ un rapporto economico che si basa su un’equazione molto cinica di costi e benefici. E la’ cadono tutte le barriere inibitorie e si fa spazio a gente che non dovrebbe stare con le persone perbene che lavorano e producono”.