Droga dal Perù, indagini anche a Reggio Emilia

3 aprile 2019 | 09:15
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Droga dal Perù, indagini anche a Reggio Emilia

Tra i principali indagati c’è 43enne Claudio Ranko Pawan, considerato al vertice del gruppo delle periferie, che era ospite in una comunita’ di recupero reggiana

REGGIO EMILIA – Un gruppo gestiva lo spaccio sia alla ‘Bologna bene’ sia nelle periferie est e ovest, tra Calderara, Budrio e Borgo Panigale, cosi’ come allo stadio Dall’Ara. L’altro gruppo riforniva al dettaglio l’area del centro e le sue piazze. Sono le due organizzazioni finite al centro dell’operazione ‘Nuevo sol’, eseguita dai carabinieri e coordinata dalla Procura di Bologna, contro il traffico di droga dal Sudamerica e dal Peru’ in particolare.

Attraverso la Spagna, dove risiedevano i complici albanesi dei due gruppi, la droga (cocaina soprattutto, ma anche hascisc e marijuana) arrivava nel mercato emiliano e dunque bolognese. Dall’alba, su coordinamento del pm Marco Forte e del procuratore Giuseppe Amato, un centinaio di carabinieri ha eseguito 12 misure cautelari (sei custodie cautelari in carcere, tre arresti domiciliari e tre obblighi di dimora) e 15 perquisizioni tra le province di Bologna e Reggio Emilia.

Tutti gli arrestati si trovano in carcere a Bologna e a Modena. Come si legge nelle carte dell’Arma, tra i principali indagati ci sono il 43enne Claudio Ranko Pawan, considerato al vertice del gruppo delle periferie, arrestato a Ravenna e ospite in una comunita’ di recupero di Reggio Emilia e sul quale gravavano gia’ precedenti di narcotraffico. In questo caso, poteva contare per la redistribuzione della droga sulla madre, la 67enne Marisa Baratti, e sulla compagna 27enne silvia Comparone, a loro volta colpite da misura cautelare. Le due donne, in particolare, si preoccupavano di custodire la droga (soprattutto, la madre metteva a disposizione locali ad hoc). Ma e’ dall’elenco dei ‘cavalli’, coloro che smerciavano le sostanze ai livelli inferiori dopo averle comprate all’ingrosso, che emergono nomi conosciuti in citta’.

Ad esempio, esce il nome di Gianluca Landi, 55enne soprannominato ‘Kuscino’ e tra i fondatori dei Mods nella curva rossoblu, noto anche per aver lavorato nello store del Bologna calcio mentre proprio da qualche giorno era stato ingaggiato dalla Fortitudo, neopromossa in serie A. Dello stesso Landi, fra l’altro, si parlo’ a meta’ 2017, quando venne assolto, anche se trovato con mezz’etto di cocaina, grazie ad una tesi difensiva che puntava sul ‘consumo di gruppo’.

Tra gli altri soggetti di questo gruppo spunta anche Cristiano Lucchinelli (39enne figlio del motociclista Marco), morto in un incidente stradale nel gennaio di due anni fa. A capo del gruppo che agiva piu’ in centro, tra le piazze piu’ ‘giovani’ che preferiscono hashish e marijuana, a sua volta aiutato dagli albanesi, c’era invece il 49enne Stefano Lepore. Le indagini, spiegano in conferenza stampa il comandante provinciale Pierluigi Solazzo e i suoi uomini, sono state molto complesse perche’ gli arrestati usavano spesso alias, parole sottintese e altri escamotage per nascondere le proprie conversazioni. In ogni caso, le intercettazioni ambientali e veicolari hanno consentito di raccogliere elementi piu’ che utili alle indagini, fino agli arresti chiesti dalla Procura e concessi dal gip Francesca Zavaglia.

L’inchiesta e’ iniziata nella seconda meta’ del 2016 dopo che un 35enne bolognese, prima di partire per un viaggio in Francia con l’obiettivo di cambiare vita, si e’ fermato in una stazione dei Carabinieri in Liguria per ‘vuotare il sacco’. Infatti, lo stesso aveva frequentato la comunita’ terapeutica La Rupe, di Sasso Marconi, proprio insieme a Pawan, per cercare di disintossicarsi dalla cocaina. Tra gli arrestati risulta anche Natale Barca, 60enne, che il 3 febbraio 2017 venne individuato ad Altedo in possesso, oltre che di alcune dosi di cocaina, di una pistola semiautomatica Beretta 7,65, risultata rubata, oltre a numerose munizioni. Sarebbe servita a commettere un omicidio di un acquirente, e’ emerso, che non pagava i propri debiti nonostante vari ‘avvertimenti’