Crisi Tecton, il M5S: “Bomba a orologeria per project financing Mercato coperto”

9 aprile 2019 | 16:06
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Crisi Tecton, il M5S: “Bomba a orologeria per project financing Mercato coperto”

Ognibene e Guatteri: “Vecchi dica a quanto ammonta l’impegno economico che rischia di ricadere sui cittadini”

REGGIO EMILIA – Le difficolta’ dichiarate di Tecton allarmano il Movimento 5 stelle. L’eventuale crisi della societa’, oltre a segnare il tramonto dell’ultima cooperativa reggiana delle costruzioni, rischia infatti di presentare un conto affatto leggero – di alcuni milioni – da saldare per il Comune. Lo denunciano carte alla mano la candidata a sindaco del M5s Rossella Ognibene e la capogruppo pentastellata in consiglio comunale, Alessandra Guatteri, che gia’ in tempi non sospetti (a gennaio) avevano denunciato il ritardo nel pagamento degli stipendi ai dipendenti di Tecton.

A legare a doppio filo le sorti della coop a quelle dell’amministrazione e’ invece la vicenda del project financing per la ristrutturazione del mercato coperto di via Emilia su cui, a fine mandato, le pentastellate chiedono al sindaco Luca Vecchi di fare “un atto di trasparenza”, spiegando lo scenario attuale e le possibili conseguenze per la prossima amministrazione eletta a maggio. Tutto nasce nel 2008 quando per il recupero architettonico del mercato – peraltro bene demaniale di interesse storico – nasce la Srl “La Galleria”, partecipata al 70% da Coopsette, (societa’ da alcuni anni in liquidazione) e da Tecton per il 30%.

Il Comune, allora retto da Graziano Delrio, le affida i lavori nonostante il fatto che, secondo Guatteri e Ognibene, le prime avvisaglie della crisi sconsigliassero “secondo l’abc dell’economia”, ulteriori operazioni immobiliari. Per l’intervento, costato circa 13 milioni, la Galleria ottiene la contropartita della gestione degli spazi commerciali ripristinati per 33 anni, termine poi modificato con una variante alla convenzione sulla concessione, firmata nel 2012, che li porta a 41.

La formula utilizzata e’ quella della “finanza di progetto” e cosa accade quando nei soci della societa’ di progetto (la Galleria, ndr) si verificano tensioni finanziarie, lo spiega Rossella Ognibene. La candidata a sindaco, di professione avvocato, chiarisce che “per legge e per le due convenzioni firmate con atto notarile dal dirigente Massimo Magnani, quando una societa’ di progetto non puo’ piu’ sostenere economicamente l’operazione si va, in ipotesi, alla risoluzione del contratto”.

Che pero’ “non e’ indolore perche’ la legge prevede che il concedente, in questo caso il Comune, debba far fronte nei confronti della societa’ di progetto del valore opere realizzate, al netto degli ammortamenti conseguiti fino a quel momento”. Numeri che il Movimento 5 stelle non possiede e chiede al sindaco di rendere pubblici, mentre fin troppo noti sono i costi che i soci della “Galleria” devono sostenere e forse non possono. Sono tutti nero su bianco nell’ultimo piano economico finanziario disponibile, allegato alla convenzione del 2012, dove a fronte di un finanziamento bancario di 5,5 milioni e del contributo di 1,7 del Comune, si prevede un investimento iniziale di 5,3 milioni di Tecnon e Coopsette. Che si erano inoltre impegnate a ripianare le perdite previste fino al 2020.

Altro aspetto che infine i 5 stelle intendono verificare e’ quello del canone di affitto che le catene di abbigliamento insediate all’interno del mercato (oggi Oviesse, dopo il passo indietro di Coin, mentre l’annessa libreria Rusconi ha chiuso i battenti dopo natale) corrispondono alla Galleria. Per far “quadrare i conti” della societa’ dovrebbe essere di 650.000 euro all’anno, quasi 2000 al giorno.

“Come al solito, nei project financing, se le cose non vanno bene il Comune deve pagare”, commenta Alessandra Guatteri. “Ma ora che ci avviciniamo alle prossime elezioni crediamo che con coraggio il sindaco spieghi qual e’ lo scenario e cosa deve aspettarsi il suo successore. Come rappresentanti dei cittadini nelle istituzioni ci sentiamo in dovere di porre queste domande”. Sul mercato “si e’ fatta molta vetrina scaricando i problemi sul futuro”, aggiunge Ognibene. Che, se sara’ lei a gestire da sindaco la partita, dice: “In questi casi la prima cosa da fare e’ conoscere i conti. Poi siamo d’accordo a rivedere l’utilizzo dell’immobile (Luca Vecchi ha ipotizzato di renderlo come il mercato delle Erbe di Bologna) mettendosi ad un tavolo con la societa’ di progetto, Tecton, le banche e la procedura di Coopsette”. Ma, conclude la candidata a sindaco, “bisogna prima di tutto lavorare a carte scoperte”.