Zara, la protesta: presidio teso davanti a I Petali

13 marzo 2019 | 20:04
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Zara, la protesta: presidio teso davanti a I Petali
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Zara, la protesta: presidio teso davanti a I Petali
Zara, la protesta: presidio teso davanti a I Petali
Zara, la protesta: presidio teso davanti a I Petali

Battibecco fra security e sindacati: spunta la sostituzione degli scioperanti

REGGIO EMILIA – Registra anche attimi di tensione la protesta dei magazzinieri di Zara a Reggio Emilia, iniziata oggi con sciopero degli addetti per 24 ore (dalle 9 di stamattina alla stessa ora di domani) e sostenuta da Filcams e Filt della Cgil, in presidio dalle 17 alle 19 davanti al centro commerciale “I Petali”, che ospita uno dei punti vendita della catena.

I lavoratori che si apprestavano a distribuire dei volantini esplicativi della mobilitazione ai clienti della struttura (“Oggi non entrare dentro Zara, stai con noi”, e’ il testo, ndr) sono infatti stati affrontati da alcuni addetti alla security, che li hanno invitati a non sostare davanti alle porte d’ingresso dei Petali. Al diniego delle organizzazioni sindacali e’ intervenuto all’esterno anche il direttore del centro commerciale.

A risolvere con una mediazione la situazione sono stati gli agenti della Digos reggiana, presenti sul posto, che hanno suggerito ai lavoratori di manifestare il proprio dissenso pochi metri piu’ in la’ dalle porte. “Zara e’ in difficolta’ – fa sapere una fonte sindacale – sabato ha venduto meno perche’ il riassortimento delle scorte e’ rallentato”. Il riferimento e’ al primo sciopero dei magazzinieri che si e’ svolto tre giorni fa -dalle 22 di sabato alle 21.59 di domenica- in solidarieta’ ai colleghi che, a Roma durante un presidio, sono stati colpiti da vigilantes dotati di taser elettrici.

Le motivazioni alla base della protesta, che continuera’ la prossima settimana quando scattera’ un pacchetto di 60 ore di sciopero, le illustra invece il segretario generale della Filcams Cgil provinciale Luca Chierici. “C’e’ una situazione complicata che riguarda 23 lavoratori , assunti da cinque cooperative, che gestiscono in appalto il magazzino di Zara, ma in realta’ anche di altri marchi”.

I magazzinieri (tutti stranieri, in maggioranza egiziani) “ci dichiarano e hanno dimostrato buste paga alla mano che ci sono diverse irregolarita’ nelle buste paga stesse”, continua Chierici. Ad esempio “nei cedolini manca totalmente il pagamento delle ore di straordinario, manca il pagamento di alcune ore di lavoro, vengono liquidate mese per mese le ferie non godute, cosa vietata dalla legge e in tanti casa manca la consegna fisica del cedolino paga. Una situazione che riguarda anche altre citta’ della regione”.

A Reggio Emilia potrebbe poi ripetersi il copione andato in scena oggi a Bologna, dove i sindacati hanno diffidato Zara dal sostituire con altro personale destinato a mansioni diverse i lavoratori in sciopero. Una situazione che pare essersi verificata anche ai Petali, e che la Cgil sta verificando. “Mi auguro che Zara a Reggio non faccia la stessa cosa di Bologna- dice Chierici- noi abbiamo rappresentanza sindacale nel negozio e, qualora lo venissimo a sapere, inoltreremmo analoga diffida”.

Anche perche’, sottolinea il segretario Filcams, “questo costituirebbe un’intermediazione illecita di manodopera e metterebbe in discussione l’agibilita’ dell’appalto”.