Vaccini, tutti a scuola: rischio sanzioni per le famiglie

12 marzo 2019 | 08:01
Share0
Vaccini, tutti a scuola: rischio sanzioni per le famiglie

Sono oltre mille i bambini e gli studenti della nostra provincia che non sono in regola. Il dottor Volta: “Pochi i non vaccinati negli asili. Nessun rischio di epidemia e per la salute pubblica”

REGGIO EMILIA – Sono oltre mille i bambini e gli studenti della nostra provincia che non sono in regola con le vaccinazioni al 10 marzo 2019, giorno della scadenza del termine per la presentazione dei certificati delle immunizzazioni obbligatorie nelle scuole. Nello specifico sono 250 bambini nella fascia da zero a sei anni e circa 1.000 studenti in quella che va dai 6 ai 16 anni. Nel primo caso, quello degli asili, i bimbi non potrebbero più frequentare, mentre nel secondo caso, dato che è scuola dell’obbligo, non si può escluderli, ma potrebbero essere comminate delle sanzioni che, nel caso dell’Emilia-Romagna sono di 166 euro forfettari a bambino.

Difficile, tuttavia, che i bambini vengano esclusi dagli asili e che le sanzioni vengano comminate anche perché, già ad aprile, dovrebbe arrivare il decreto legge del ministro della Salute, Giulia Grillo, che introdurrà l’obbligo vaccinale flessibile. Le multe, inoltre, dovrebbero essere date dall’Ausl, ma su indicazione della Regione ed è difficile pensare che, in un periodo in cui in tutta l’Emilia-Romagna si va ad elezioni, considerando che un decreto legge è alle porte, si voglia usare il pugno duro contro queste famiglie. Ma sentiamo il dottor Alessandro Volta, direttore del programma materno-infantile dell’azienda Usl

Dottor Volta, quante sono le multe che dovrebbero essere date in provincia?
Circa un migliaio per un valore di 166 euro l’una. Si è fatto un calcolo forfettario, perché le sanzioni dipenderebbero dal numero di vaccini e c’è chi ha vaccinato i figli per alcune malattie e per altre no. Per ora, tuttavia, non c’è nessuna direttiva da parte della Regione per dare le multe.

Quindi dal 10 marzo cosa cambia?
Non cambia molto. Con l’anagrafe informatizzata che aveva già inviato gli elenchi, i vari istituti sapevano già chi erano i bambini da zero a sei anni che non erano stati vaccinati. Quelli che hanno iniziato la scuola, comunque, non li manderanno fuori.

Eppure dal 10 marzo chi non ha l’autocertificazione non dovrebbe frequentare. O no?
Non succede niente, perché il 10 di marzo scadevano i termini per portare i certificati veri. Ma in Emilia-Romagna, grazie all’anagrafica sanitaria vaccinale, si è deciso di fare comunicare direttamente scuole e Ausl. Quindi nessuno deve portare nulla.

Eppure la legge era chiara e diceva che non ci si poteva iscrivere a settembre senza certificati
La legge lo diceva. Da noi alcuni bambini sono stati esclusi da nidi e materne già da settembre, ma altri sono andati negli asili anche se non dovrebbero esserci. Si tratta di pochi casi, comunque. Molti genitori, dato che non volevano vaccinarli, li hanno tenuti a casa, oppure sono andati negli asili privati. Direi che più del novanta per cento di chi non voleva vaccinarli, è rimasto a casa. Si porrà il problema dopo con le elementari. Bisogna poi distinguere fra quelli non vaccinati assolutamente e quelli che hanno fatto poche vaccinazioni. I veri no vax, che non immunizzano assolutamente i loro figli, sono pochi.

Invece alle elementari, medie e superiori c’è il diritto allo studio e quindi non possono essere esclusi. Giusto?
Succede che frequentano e, prima o poi, arriverà una multa. A meno che il decreto legge Grillo non modifichi tutto dato che, entro aprile, sostituirà la legge Lorenzini. So che sarà previsto un obbligo flessibile che scatterà quando le coperture sono troppo basse o in caso di epidemie. Ci sono comunque ancora molte cose da chiarire.

Ma le multe chi dovrebbe darle?
Le daremo noi, ma su indicazioni della Regione.

La copertura vaccinale attualmente com’è?
Abbiamo coperture altissime, sopra al 95 per cento e nessun rischio di epidemia e per la salute della gente. Qualcuno non vaccinato a scuola c’è sicuramente, ma questo non comporta problemi per la salute pubblica. L’unico problema potrebbe essere dato da un bambino che ha avuto una leucemia o ha subito un trapinato, ma in quela caso faremmo delle valutazioni apposite.