Sulla strada per Damasco gli aiuti ai mutilati della guerra siriana

6 marzo 2019 | 18:08
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Partiranno il 12 marzo dal porto di Genova i bancali con dentro il materiale necessario per fornire protesi personalizzate. Nella capitale siriana, grazie ad Amar e alla solidarietà dei reggiani, presto sarà in funzione un laboratorio supertecnologico

REGGIO EMILIA – Partiranno il 12 marzo dal porto di Genova, verso la Siria, i bancali con dentro il materiale necessario per fornire protesi personalizzate ai feriti di guerra resi invalidi dall’esplosione delle mine. Una volta arrivati là, al porto di Latakia, saranno trasportati fino all’università di Damasco dove entrerà presto in funzione un laboratorio in grado di costruire gli arti artificiali. Tutto questo è stato reso possibile grazie al progetto lanciato dall’associazione Amar Costruire Solidarietà guidata dal medico siriano in pensione Jean Bassmaji.

In questi mesi, grazie alla solidarietà dei reggiani, sono stati raccolti nel nostro territorio circa 32mila euro, 20mila dei quali sono serviti per acquistare un computer e il materiale di consumo per un anno interno. Le protesi verranno fabbricate su misura utilizzando scanner e stampanti 3D donati da un’azienda, la Wasp di Massa Lombarda. Dopo quasi otto anni di conflitto, in Siria si stimano oltre 50mila persone rimaste mutilate, in molti casi si tratta di bambini.

La consulenza sulle attrezzature verrà garantita dagli architetti della la start up di Mantova Arche 3d, che forniranno anche assistenza e formazione a distanza agli addetti del laboratorio. Racconta a Reggio Sera Jean Bassmaji: “Ai primi di aprile io e un tecnico andremo là, a Damasco, per montare collaudare e fare funzionare tutto. Metteremo in funzione anche la macchina per costruire gli arti inferiori. Faremo un corso di formazione agli studenti dell’università di Damasco”.

Per chi volesse continuar a donare, il 16 marzo ci sarà cena all’oratorio don Bosco il cui ricavato sarà devoluto all’associazione.