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Salvini: “Sì cittadinanza a Ramy, è come mio figlio”

26 marzo 2019 | 19:28
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Salvini: “Sì cittadinanza a Ramy, è come mio figlio”

“Per atti di bravura o coraggio leggi si possono superare”. Domani saranno a Roma. Il vicepremier invita i ragazzi e i 12 carabinieri protagonisti del salvataggio al Viminale

REGGIO EMILIA – “Sì alla cittadinanza a Ramy perché è come se fosse mio figlio e ha dimostrato di aver capito i valori di questo paese, ma il ministro è tenuto a far rispettare le leggi. Per atti di bravura o coraggio le leggi si possono superare”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini a proposito del ragazzino che ha dato l’allarme ai carabinieri dal bus sequestrato a San Donato Milanese.

Avrebbe precedenti di polizia, ma non risultano condanne a carico di Khaled Shehata, padre di Ramy, uno dei ragazzi ‘eroi’ che hanno contribuito a salvare i compagni nell’autobus a cui l’autista aveva dato fuoco a San Donato Milanese. A suo carico, a quanto si è saputo, il reato di permanenza irregolare in Italia, una denuncia per rapina nel ’99 e il fatto di aver falsamente attestato di essere un pubblico ufficiale, ma non condanne. I fatti sono stati commessi tra Crema e Cremona e risalgono nel tempo.

Il padre di Ramy, Kaled Shehata, ha appreso in diretta dalla trasmissione di Rai Radio1 ‘Un Giorno da Pecora’ la notizia della cittadinanza concessa dal vicepremier Salvini al figlio. E’ vero che incontrerà Salvini? “Si, voglio vederlo e salutarlo, domani andrò a Roma con Ramy per incontrarlo”. Salvini ha appena detto sì alla cittadinanza per mio figlio Ramy? Io non ne so ancora niente, se fosse così sarei contentissimo, e sarà contento anche mio figlio Rami, che è qui con me, ha una faccia felice ed è contentissimo”. Ramy invece ha commentato così la notizia: “Sono contento, ringrazio Matteo Salvini e Luigi di Maio”.

Il ministro dell’Interno inoltre ha invitato al Viminale 5 ragazzi della scuola Media ‘Vailati’ e 12 carabinieri, che sono stati coinvolti nel dirottamento del bus, sulla strada Paullese, in zona San Donato Milanese, in provincia di Milano. I ragazzi che il ministro incontrerà, informa il Viminale, “sono: Adam, che dopo aver nascosto il telefonino al terrorista, è riuscito a chiamare i Carabinieri, fornendo indicazioni utili; Aurora, che, presa in ostaggio, manteneva la calma e il sangue freddo; Fabio, che ha parlato con il terrorista, cercando di dissuaderlo e tranquillizzarlo; Nicolò, che si è offerto come ostaggio, dopo la richiesta del terrorista; Ramy che, anche lui sottraendo all’attenzione il telefonino, riusciva a chiamare i Carabinieri, fornendo ulteriori utili informazioni”.

I ministri Luigi di Maio e Alfonso Bonafede commentano positivamente la notizia. ‘Felici di aver convinto Salvini’.