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Salati e le donne: “Quante occasioni ai matrimoni, altro che la moda”

23 marzo 2019 | 10:11
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Salati e le donne: “Quante occasioni ai matrimoni, altro che la moda”

Il candidato del centrodestra si racconta a Reggio Sera: “E’ stata dura smettere con il mio lavoro di fotografo, ma ora ho una bellissima famiglia e sono felice”

REGGIO EMILIA – “Quante occasioni, con le ragazze, ai matrimoni… Altro che il mondo della moda”. Roberto Salati, nel suo studio di viale Monte San Michele, all’ammezzato del cosiddetto grattacielo, in quella che qualcuno, scherzando, chiama la “Salati tower”, ricorda i bei tempi andati quando faceva il fotografo, le donne non mancavano e la vita era più leggera, fra Milano da bere e servizi fotografici a Saint Tropez. Il presente, invece, è una famiglia, un impegno politico da candidato sindaco del centrodestra e il ruolo di amministratore unico di un Consorzio Edile, l’Edilgest. Un filo di barba, molto magro. Salati si racconta. Si schernisce: “Lavoro troppo. Adesso quando vado al ristorante chiedo il piatto più sostanzioso per ingrassare”.

Si presenti alla città dato che molti ancora non la conoscono
Ho 52 anni e sono nato a Reggio nel quartiere della stazione che, una volta, era una zona normale, non degradata come oggi, in via Ruscelloni, dietro la Coop. C’era Marzio, il magazzino di legnami che era la nostra sala giochi da bambini. Poi ho fatto geometri e architettura, ma ho dovuto interrompere gli studi quando mio padre è morto, a 49 anni. All’epoca avevo 20 anni. Mi sarebbe piaciuto continuare, ma mi sono trovato a un bivio e dovevo decidere se finire architettura o approfittare dell’attività che mio padre aveva e dove già collaboravo con lui da quando avevo sei anni. Ho deciso per quella e, per 30 anni, ho fatto il fotografo. E’ stata un’esperienza bellissima. L’ho fatto fino a qualche anno fa. E’ stata dura smettere. E’ durato sei o sette anni questo percorso.

Lei era fotografo di moda e matrimoni. Vero?
Sì, negli anni Ottanta, ai tempi della Milano da bere e anche dopo, lavoravo per Max Mara, Marina Rinaldi, Mariella Burani, Armani, Moschino, il comparto di Carpi, la Best Company. Ma i miei preferiti erano i matrimoni: una scuola di vita. L’attività che mi piaceva di più in assoluto. La moda era lavoro, ma lì era passione.

Perché proprio i matrimoni?
Perché impari a rapportarti con la gente e a conoscerla dietro le quinte. Andavo in trasferta. Facevo cose di qualità. E i prezzi mi davano soddisfazione.

Avrà sicuramente fatto servizi per nozze importanti
Ho fatto le foto al matrimonio di Maramotti. Ero il loro fotografo di famiglia: battesimi, eventi personali. Poi Ferrarini, Fagioli. Lavoravo tantissimo con il passa parola, anche all’estero: Ginevra, Saint Tropez.

Per essere uno che ama i matrimoni, però, ha messo su famiglia tardi
E’ vero, fra l’altro non sono ancora sposato. Ma sa perché? Non sapevo a chi far fare le foto.

Questa è buona, passiamo alla famiglia
Quello è un concetto che non ho mai affrontato, perché ho sempre fatto una vita da single. Il mio lavoro non mi consentiva una vita stabile. Pensi che facevo sei matrimoni in un giorno. Non avevo mai tempo. E poi, sa, i matrimoni ti danno la possibilità di conoscere tante ragazze. La sera non ceni mai da solo.

E dire che molti pensano che, per un fotografo, sia più facile procurarsi storie con ragazze nel mondo della moda. Non è così?
No, no, hai molte più occasioni ai matrimoni, perché sei al centro dell’attenzione. Tutte quelle ragazze, per un’ora, vedono solo te e il prete durante la cerimonia. Poi vanno al ristorante, bevono qualche bicchiere e diventa tutto più facile. Invece nella moda è più difficile, perché lì è proprio solo lavoro.

Ci parli della sua famiglia
Ho conosciuto una ragazza fantastica che si chiama Natalia. E’ colombiana ed è un po’ più giovane di me. Abbiamo due bimbe. Ora mi dedico alla famiglia e faccio una vita regolare.