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La questura diventa social: aperta la pagina Facebook

19 marzo 2019 | 09:00
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La questura diventa social: aperta la pagina Facebook

Un “contenitore” di notizie e attivita’ istituzionali, anche locali, rese note dalla Questura e rivolte alla citta’

REGGIO EMILIA – La Questura di Reggio Emilia sbarca su Facebook. È la terza in regione (hanno un profilo solo quella di Parma e Forli’-Cesena) e una delle 39 di tutta Italia presenti sul social network, su un totale di 104. “Ci siamo modernizzati- spiega il capo di gabinetto del questore Antonio Sbordone Domenico De Iesu- e vogliamo far sapere ai cittadini che dal punto di vista dell’utilizzo delle nuove tecnologie siamo all’avanguardia”.

La nuova pagina – riconoscibile dal logo della Repubblica che la distingue da altre con lo stesso nome – avra’ pero’ una funzione ben precisa. Quella di “contenitore” di notizie e attivita’ istituzionali, anche locali, rese note dalla Questura e rivolte alla citta’, che potranno solo essere commentate (con toni e linguaggi appropriati, ndr) e condivise. “Un nuovo strumento per aprirsi e far conoscere il nostro lavoro”, aggiunge De Iesu. Per le segnalazioni di situazioni di degrado e potenziali reati, o anche per informarsi sull’andamento delle istanze che hanno presentato, i cittadini dovranno invece continuare ad utilizzare i due canali gia’ attivati da tempo.

Ovvero l’Ufficio relazioni con il pubblico (aperto a tutti e contattabile attraverso l’indirizzo di posta elettronica certificata urp.quest.re@pecps.poliziadistato.it) e l’applicazione per smartphone “youpol”, con cui e’ possibile segnalare episodi di bullismo, spaccio e situazioni “poco chiare”.

In particolare l’Urp, informa la funzionaria Orietta Giacomini che gestira’ anche la nuova pagina di Facebook, ha ricevuto l’anno scorso circa 2000 mail dei cittadini, a cui si aggiungono le telefonate e gli esposti. I contatti hanno riguardato in prevalenza pratiche amministrative, come passaporti, permesso di soggiorno e licenze di porto d’arma.

Ma non sono mancate anche segnalazioni di conflitti di vicinato e richieste di informazioni su oggetti rubati. Per quanto riguarda l’app, invece, il dirigente della squadra Volanti Carlo Maria Basile, sottolinea: “È uno strumento partito in sordina che pero’ ha oggi raggiunto un buon numero di segnalazioni”. Purtroppo, aggiunge, “sono ancora poco circostanziate e non ci permettono di predisporre dei servizi mirati”. L’applicazione resta comunque preziosa perche’, conclude De Iesu, “ci permette di conoscere a fondo determinate situazioni con informazioni che arrivano dai diretti interessati, i cittadini, e senza intermediazioni”.