La lotta alla 'ndrangheta |
0 - Copertina
/
Altre news
/

La Pignedoli consulente della commissione parlamentare antimafia

19 marzo 2019 | 08:53
Share0
La Pignedoli consulente della commissione parlamentare antimafia

E’ l’ex giornalista del Resto del Carlino minacciata da Mesiano. Il 4 aprile l’organo si riunirà a Reggio

REGGIO EMILIA – Sabrina Pignedoli, ex giornalista della redazione di Reggio Emilia del “Resto del Carlino”, e’ stata nominata consulente della commissione parlamentare antimafia. Si occupera’ – su proposta del presidente della commissione Nicola Morra – di mafie al nord, con particolare riferimento alle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Emilia-Romagna.

A questo tema la cronista ha dedicato un libro – “Operazione Aemilia” – che racconta l’inchiesta reggiana (a cui lei stessa ha contribuito con i suoi articoli) contro la cosca Grande Aracri di Cutro, il cui processo si e’ concluso il 31 ottobre 2018 con 118 condanne. La cosiddetta “forza intimidatrice” del clan del resto, Pignedoli l’ha vissuta sulla sua pelle, quando nel 2013 fu minacciata perche’ non pubblicasse piu’ notizie relative alla famiglia di Antonio Muto, sodale dell’organizzazione.

Autore delle minacce fu il “poliziotto infedele” Domenico Mesiano, ex autista del questore di Reggio Emilia che curava anche i rapporti con la stampa, condannato in via definitiva dalla Cassazione a 8 anni e 6 mesi per concorso in associazione mafiosa e violenza privata.

Il 4 aprile la Commissione parlamentare antimafia si riunirà a Reggio
Si svolgera’ in Emilia-Romagna la prima riunione in trasferta della commissione parlamentare antimafia, che ad aprile sara’ “in missione” il 3 a Bologna, il 4 a Reggio Emilia e il 5 a Modena. Ad annunciarlo i parlamentari del Movimento 5 stelle della regione con in testa Stefania Ascari, membro della stessa commissione e promotrice dell’iniziativa sostenuta dal presidente Nicola Morra. “Abbiamo fortemente voluto che la prima missione della commissione antimafia si svolgesse in Emilia, perche’ e’ una terra dove la ‘ndrangheta e’ fortemente radicata”, spiegano i parlamentari.

“E la prova – aggiungono – arriva sia dal processo Aemilia, il piu’ grande contro le mafie mai svolto nel Nord Italia, sia dai recenti arresti tra il Veneto e Reggio Emilia sempre contro la cosca Grande Aracri”.