I Chiostri di San Pietro tornano a risplendere

22 marzo 2019 | 17:22
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I Chiostri di San Pietro tornano a risplendere
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I Chiostri di San Pietro tornano a risplendere

Oltre al complesso monumentale di origine benedettina aprirà il nuovo edificio “modulare” dedicato ad eventi di comunita’ e sui temi legati alla cultura digitale

REGGIO EMILIA – Storia e cultura da un lato, innovazione sociale e contemporaneita’ dall’altro. Sono le due anime dei Chiostri di San Pietro a Reggio Emilia, restituiti domani alla citta’ dal Comune dopo un lungo intervento di restauro durato circa un anno e mezzo. Oltre al complesso monumentale di origine benedettina (uno dei maggiori siti architettonici della citta’) e alle ex scuderie, entrambi interamente rinnovati nei pavimenti, le porte e gli impianti, aprira’ al pubblico accompagnato da una serie di eventi anche il “laboratorio aperto urbano aperto”.

Ovvero il nuovo edificio “modulare” dedicato ad eventi di comunita’ e sui temi legati alla cultura digitale, che ospitera’ anche delle sale di coworking e una caffetteria (il Comune informa che e’ gia’ aperto il bando di gara per individuare il gestore di questi spazi e degli altri servizi tra cui biglietteria e apertura dei chiostri).

Il costo degli interventi ammonta a circa 4,2 milioni, di cui 1,2 finanziati con risorse comunali e tre dalla Regione, con i fondi europei dedicati ai progetti delle citta’ “attrattive e partecipate”. Si apre cosi’ una nuova pagina per i Chiostri che il Comune ha acquistato nel 2007 per proseguire il progetto di riqualificazione risalente al 2004 presentato dalla Soprintendenza e abortito nel 2008 per i tagli imposti dal Governo.

Il sindaco Luca Vecchi commenta la riapertura del complesso definendola “un investimento sul bene comune della citta’, che realizza un polo della cultura e della contemporaneita’, confermando la nostra volonta’ di essere aperti al mondo e alle migliori esperienze europee”. Il sindaco ribatte poi alle critiche scoppiate sul restyling, ingaggiate non solo tra progettisti ma imputando anche all’amministrazione di non averlo condiviso, esperendo ad esempio un concorso internazionale di progetti come avvenuto per la Reggia di Rivalta.

Vecchi rivendica innanzitutto il merito “della intuizione strategica di candidare i chiostri ai finanziamenti europei e guarda poi al concreto: “Anni fa questo luogo era chiuso da un muro e molti reggiani non sapevano cosa ci fosse. Negli anni centinaia di persone hanno iniziato a frequentarlo e penso che altre migliaia lo faranno in futuro perche’ ci sono potenzialita’ per ospitare mostre ed eventi di rilievo internazionale”. Chi “ha criticato- continua il sindaco- porta legittimamente il suo pensiero, ma non e’ vero che la citta’ non sia stata ascoltata”.

L’assessore Valeria Montanari ricorda infatti a questo proposito l’iniziativa definita “collaboratorio”, andata in scena qualche anno fa, con il coinvolgimento di 700 cittadini.