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Casalgrande, le dimissioni di Cassinadri scuotono la maggioranza

24 marzo 2019 | 11:14
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Casalgrande, le dimissioni di Cassinadri scuotono la maggioranza

Il vicesindaco lascia dopo una pesante discussione, lunedì scorso, durante la seduta del consiglio comunale relativa all’approvazione del piano economico finanziario del servizio di gestione dei rifiuti per il 2019

CASALGRANDE (Reggio Emilia) – Le dimissioni del vicesindaco Marco Cassinadri hanno scosso la maggioranza che governa Casalgrande. La decisione del vicesindaco è arrivata dopo una pesante discussione, lunedì scorso, durante la seduta del consiglio comunale relativa all’approvazione del piano economico finanziario del servizio di gestione dei rifiuti per il 2019.

Il voto è stato rinviato dopo che il consigliere di opposizione Giuseppe Daviddi, tramite un accesso agli atti, ha scoperto come un aggiornamento del regolamento (fermo al 1999) era stato depositato, ma non sottoposto all’obbligatorio passaggio in commissione Ambiente. La discussione interna alla maggioranza Pd ha avuto toni forti e ha portato all’addio di Cassinadri. Ma i rapporti fra i due erano lacerati da tempo dato che Cassinadri non aveva condiviso la ricandidatura del sindaco, Alberto Vaccari.

Cassinadri è un personaggio di un certo rilievo nel distretto ceramico. Di area cattolica, in buoni rapporti con Renzi e Delrio, importante dirigente della Casalgrande Padana. Il suo addio potrebbe avere ripercussioni, anche in vista delle prossime elezioni.

Scrive Annalita Luppi, consigliere comunale del M5S: “Apprendiamo delle dimissioni del vicesindaco Marco Cassinadri dalla giunta del comune di Casalgrande, apprezziamo la sua coerenza in funzione della grave posizione assunta dal sindaco nell’ultimo consiglio comunale nel quale si è tentato di far passare un’approvazione del pef per le tariffe tari 2019 che sarebbe risultata illegittima. Risulta evidente come questo fatto abbia generato divisioni e spaccature anche all’interno della maggioranza con le conseguenze che oggi vediamo. Auspichiamo che in questa fine di mandato non si verifichino ulteriori tentativi di bypassare il confronto democratico come avvenuto in quest’ultima occasione”.