Uomini che maltrattano le donne, un centro per curarli

26 febbraio 2019 | 14:17
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Uomini che maltrattano le donne, un centro per curarli

In città debutta un nuovo presidio contro la violenza: promuoverlo e finanziarlo (con risorse proprie) e’ la cooperativa sociale Papa Giovanni XXIII

REGGIO EMILIA – In città debutta un nuovo presidio contro la violenza sulle donne. Affianca la rete che da anni assiste le vittime e si chiama progetto “Sum” (servizio per maltrattanti), dedicato agli uomini che “odiano le donne”, ma intendono mettere in discussione e modificare i propri comportamenti. A promuoverlo e finanziarlo (con risorse proprie) e’ la cooperativa sociale Papa Giovanni XXIII, il cui presidente Matteo Iori spiega: “La nostra citta’ e’ molto ricca sul fronte dell’accoglienza delle donne che subiscono una qualche forma di violenza, ma mancava un esperienza di questo genere, con abbiamo voluto dare il nostro contributo su un tema cosi’ importante che non accenna a diminuire”.

Continua Iori: “Lavorando nel campo delle dipendenze abbiamo imparato che occorre lavorare su piu’ livelli”. Oltre “alle attivita’ di repressione che fanno le forze dell’ordine e al lavoro delle realta’ che sostengono le donne nei percorsi di denuncia, attraverso questo nuovo servizio noi vorremmo lavorare anche nell’ottica di prevenzione, cioe’ con coloro che sentono crescere l’impulso violento e temono di non controllarlo, in un’ottica di cura per coloro che hanno gia’ agito atti violenti aiutandoli a comprenderne la gravita’ e a riconoscere le loro responsabilita’ e infine per prevenire le ricadute”.

Un lavoro difficile, sottolinea la cooperativa, “mettendo da parte il giudizio e la naturale avversione verso certi atti e chi li compie, e che abbiamo cercato di svolgere professionalizzando dei nostri operatori che potessero dare risposte concerete e offrire aiuto alle persone che accogliamo, al loro contesto familiare, evitando effetti nefasti per le donne e i figli, e a tutta la citta’”.

Nello specifico gli uomini che aderiranno all’iniziativa – in forma anonima e volontaria, ma anche su invio di altri soggetti come Ausl, Comune, Uepe (l’ufficio del ministero della Giustizia per l’esecuzione penale esterna) o come utenti della stessa comunita’ – frequenteranno un percorso “psico educativo” di gruppo di sei mesi, gestito da Cristina Mascolo (psicologa e psicoterapeuta della Papa Giovanni che si occupa anche dei colloqui di valutazione preliminari) e Giovanni Costi, educatore che si e’ formato nel Cam di Firenze, prima realta’ italiana del genere, nata nel 2009.

L’esperienza reggiana deve ancora iniziare ufficialmente, ma ha gia’ una “prenotazione”. Infatti “abbiamo avuto un contatto con un uomo che ha riconosciuto di avere questo tipo di problema e vuole gestire le sue reazioni con la compagna”, spiega Iori. “La percentuale di successo di questi corsi – spiega invece Costi – e’ in media molto elevata: oltre l’80%”. Sul numero dei “maltrattanti” in provincia di Reggio Emilia, infine, vengono in aiuto i dati delle loro vittime (i dati forniti sono del 2017, ndr).

Si tratta di 125 donne prese in carico dai poli sociali territoriali del Comune, 331 donne accolte nella “Casa delle donne” gestita dall’associazione “Non da sola” e 360 vittime di violenza – quasi una al giorno – visitate al pronto soccorso. Per rivolgersi al servizio, gli interessati possono contattare la cooperativa via telefono al numero 3296707298.