Spari contro le pizzerie, l’ombra della mafia: spunta la richiesta estorsiva

8 febbraio 2019 | 08:51
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Spari contro le pizzerie, l’ombra della mafia: spunta la richiesta estorsiva
Spari contro le pizzerie, l’ombra della mafia: spunta la richiesta estorsiva
Spari contro le pizzerie, l’ombra della mafia: spunta la richiesta estorsiva

Biglietti che chiedevano denaro, con minacce, sono stati lasciati, prima dei colpi di pistola, di fronte a La Perla e a Piedigrotta 3. Nel mirino anche altre due pizzerie cittadine. Sorveglianza per i quattro gestori. Il sindaco Vecchi: “La città non si lascia intimidire”

REGGIO EMILIA – L’ombra mafiosa si staglia sempre più minacciosa sugli episodi che hanno visto due pizzerie prese di mira con spari contro le vetrate dei locali. La Gazzetta di Reggio riporta che tre pizzerie (Piedigrotta Tre a Ospizio, La Perla a Cadelbosco Sopra, più altre due in città) hanno ricevuto la richiesta di un “pizzo”, tramite un biglietto lasciato sotto la porta dell’ingresso in cui ignoti chiedevano soldi minacciando, in caso contrario, ritorsioni contro i locali.

I gestori de La Perla e Piedigrotta Tre hanno trovato il messaggio il 26 gennaio scorso, mentre una terza pizzeria, che non è ancora stata colpita dagli attentatori, ha ricevuto la sgradita sorpresa nella notte fra mercoledì e giovedì scorso. L’epilogo, purtroppo, lo sappiamo. Una settimana fa a Cadelbosco Sopra sei colpi di pistola contro l’ingresso del ristorante e cinque colpi di pistola sparati fra l’una e le quattro di notte contro la vetrata del Piedigrotta 3. Tre di questi si sono conficcati nella vetrata, tanto che è stata una pattuglia della polizia ad accorgersi dell’attentato passando di lì per controlli.

La polizia scientifica sta ora facendo dei raffronti per capire se l’arma che ha sparato contro il ristorante La Perla di Cadelbosco Sopra sia la stessa che ha esploso i colpi contro il Piedigrotta Tre e quindi se la banda criminale che sta girando a chiedere il pizzo ai ristoratori sia la stessa.

Il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, che si è riunito questa mattina in corso Garibaldi con il prefetto Maria Grazia Forte, ha stabilito la sorveglianza per i quattro titolari delle pizzerie e un aumento in generale della vigilanza. Alla riunione di questa mattina hanno partecipato anche il questore Antonio Sbordone, il comandante dei carabinieri colonnello Cristiano Desideri e il comandante della Guardia di Finanza colonnello Roberto Piccinini e il procuratore capo di Reggio Marco Mescolini.

Il sindaco Vecchi: “La città non si lascia intimidire”
Sulla vicenda interviene il sindaco Vecchi che scrive: “A nome della città tutta intendo esprimere la più ferma condanna per l’attacco intimidatorio avvenuto ai danni di una attività di ristorazione, nelle scorse ore. In questo senso ho prodotto un contatto con la Prefettura esprimendo l’auspicio che possa essere fatta chiarezza al più presto. Come sempre assicuriamo il massimo sostegno all’autonomo lavoro della magistratura e alle forze inquirenti, nel delicato e importantissimo compito che stanno svolgendo. C’è ovviamente preoccupazione per quanto avvenuto, ma altresì la città, come già avvenuto di recente in altri casi, non si lascia intimidire e tiene alta la guardia contro ogni forma di sopraffazione e di violazione delle regole democratiche”.

Il presidente della Provincia, Giorgio Zanni: “Fatti che non vanno sottovalutati”
Giorgio Zanni, presidente della Provincia, commenta: “I ravvicinati atti intimidatori compiuti in questi giorni ai danni di due pizzerie meritano la massima attenzione di tutti ed il supporto e la massima collaborazione all’azione di forze dell’ordine e magistratura. Sono fatti che non vanno in alcun modo sottovalutati e che anche la Provincia di Reggio Emilia condanna nella maniera più ferma, non appartenendo in alcun modo alla cultura delle nostre comunità. Lo abbiamo detto in altre occasioni, lo ribadiamo anche oggi, ancor più forte: in questa provincia e in questa città le istituzioni e i cittadini, a partire dai più giovani, hanno da sempre fondato il proprio vivere comune sul rispetto delle regole e delle persone, sul ripudio di ogni forma di violenza, intimidazione e di ogni tentativo di prevaricazione”.