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Scontro Roma-Parigi, Salvini invita Castaner. Lui: “Nessuno mi convoca”

8 febbraio 2019 | 19:58
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Scontro Roma-Parigi, Salvini invita Castaner. Lui: “Nessuno mi convoca”

Il ministro dell’Interno convoca l’omologo francese, che risponde: “Con l’Italia dialogo costante, ma dev’essere rispettoso”. Di Maio precisa: “Nessuna lite ma il presidente francese è un avversario politico”. Polemiche sull’ipotesi di ritiro di Air France dal salvataggio di Alitalia. Sea Watch, il Viminale: la Francia non vuole più i migranti

REGGIO EMILIA – Resta alto il livello della polemica fra Roma e Parigi, il presidente francese Macron snobba Salvini: “Il premier è Conte, l’ho già incontrato”. Il ministro dell’Interno invita il collega francese Castaner a Roma “per un confronto sui dossier aperti” e “confermare la volontà di collaborazione” fra i due Paesi. Piccata la replica: “Non mi faccio convocare da nessuno”. Di Maio smorza i toni: “Noi siamo zen. Non abbiamo mai smesso di tendere la mano alla Francia”, ma insiste sui gilet gialli (“Non mi pento”). Il Viminale, intanto, fa sapere che la Francia non vuole più i migranti della Sea Watch, mentre infuriano le polemiche sull’ipotesi di ritiro di Air France dal salvataggio di Alitalia, anche se Di Maio nega.

“La prossima settimana incontrerò a Roma il ministro degli Interni francese. Lo convocherò perché voglio risolvere la situazione, con i no non si va da nessuna parte. Al ministro francese chiederò che vengano rimandati in Italia i 15 terroristi che si trovano in Francia”.

Il ministro dell’Interno e leader della Lega Matteo Salvini ha scritto al collega francese Christophe Castaner per invitarlo a Roma “per un confronto ed un proficuo scambio sui dossier aperti” e per “confermare una concreta volontà di collaborazione”. Italia e Francia, scrive il vicepremier e titolare del Viminale, “da sempre condividono solidi rapporti bilaterali, con particolare riferimento ai campi della sicurezza, del terrorismo e dell’immigrazione”. Rapporti che “possono e devono ulteriormente essere sviluppati nell’interesse strategico reciproco”.

Ma arriva la risposta piccata: “Non mi faccio convocare” da nessuno, dice Castaner, commentando ai microfoni di Bfm-Tv le parole dell’omologo italiano, Matteo Salvini. Castaner afferma che con l’Italia il dialogo “è costante” ma dev’essere “rispettoso”. “Sono pronto anch’io ad accoglierlo. Penso che le missioni diplomatiche non debbano farsi di nascosto ma in modo ufficiale”, spiega il ministro dell’Interno francese.

E Luigi Di Maio interviene per specificare a Le Monde che: ‘il popolo francese è il nostro riferimento’. “Noi guardiamo – scrive in una lettera sul giornale in edicola oggi pomeriggio – al vostro popolo come a un punto di riferimento e non un nemico, e le divergenze politiche e di visione fra il governo francese e italiano non devono ricadere sul rapporto di amicizia storico che unisce i nostri due popoli e i nostri due Stati”. Nella lettera, Di Maio afferma che “per questo motivo, come rappresentante del governo del mio Paese, ribadisco la volontà di collaborazione del nostro esecutivo sulle questioni che ci stanno più a cuore”.

“In corso non c’è alcuna lite. Io ho il diritto di incontrare altre forze politiche e collaborare allo stesso tempo con il governo francese. Con Macron siamo avversari politici ma facciamo parte di governi di popoli che sono amici”, sottolinea poi il vicepremier Di Maio parlando con i cronisti a Pescara.

“Noi siamo zen. Se il governo francese si sta arrabbiando con quello italiano io credo che sia inopportuno”. Spiega Di Maio rispondendo ai cronisti che chiedono se il Governo italiano si stia arrabbiando con quello francese. “Noi siamo sempre disponibili e saremo sempre disponibili – ha detto Di Maio a Roccaraso, dove ha fatto tappa per la giornata conclusiva della campagna elettorale per le regionali – a lavorare con il Governo francese su tutte le questioni che interessano l’Italia, la Francia ma anche tutta l’Unione Europa. Non abbiamo mai smesso di tendere la mano alla Francia. Se poi tendere la mano alla Francia significa non poter dialogare con nessuna forza politica all’infuori di ‘en Marche’ credo che questo sia sbagliato come concetto. Credo che su questo Macron deve tener presente che il Governo italiano ha sempre collaborato con il Governo francese pur nella totale divergenza su diversi temi”.

Intanto dagli industriali arriva un appello al premier perché chiami Macron e normalizzi la vicenda con la Francia. “Sono state delle battute a livello di partiti e non rapporti tra governi”, dice il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, a margine dell’evento Connext a Milano.

Anche Parigi chiama in causa il premier. “Il dialogo non è mai stato spezzato, ma c’è anche un presidente del Consiglio in Italia, si chiama Giuseppe Conte, è lui il capo del governo italiano e Macron lo ha già incontrato molte volte”. Così il portavoce del governo francese, Benjamin Griveaux, ha risposto ai microfoni di Europe 1 a una domanda sulla disponibilità espressa ieri da Matteo Salvini a incontrare il presidente francese.

“Come sapete, questi ministri italiani sono già seduti intorno al tavolo con i loro omologhi francesi in occasione dei diversi consigli europei a cui partecipano”. Il portavoce del governo ha inoltre specificato che il richiamo dell’ambasciatore di Francia in Italia “non è permanente, ma era importante dare un segnale”.