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Novellara, carabinieri sventano furto in stile Far West

17 febbraio 2019 | 12:27
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Novellara, carabinieri sventano furto in stile Far West

E’ caccia ai malviventi che attaccano cinghie all’auto e poi sradicano le saracinesche. Sventato un furto ai danni del supermercato Eurospin

NOVELLARA (Reggio Emilia) – Agganciano la cinghia alla saracinesca del negozio e poi all’auto. Infine la sradicano e fanno razzia nelle attività commerciali. Furti in stile Far West da parte di batterie di ladri non a caso ribattezzate “bande dei cowboy” che, utilizzando auto rubate, imperversano anche nella nostra provincia.

Una di queste batterie di ladri è stata intercettata dai carabinieri, nella notte fra venerdì e sabato, nel parcheggio del supermercato Eurospin di Novellara. Sul posto i malviventi hanno abbandonato l’auto rubata con, all’interno, la attrezzattura utilizzata per tali tipologie di furti come due grosse cinghie, una grossa tronchese e un piede di porco. Attrezzi da scasso quelli sequestrati dai carabinieri di Novellara che confermano l’appartenenza dei tre fuggitivi a queste bande.

I militari di Novellara si sono attivati in seguito alla segnalazione del transito ad un varco del paese di un veicolo con applicate targhe rubate. Le ricerche sono terminate nel parcheggio del supermercato Eurospin dove i carabinieri hanno trovato il veicolo e hanno notato tre uomini sospetti che, quando hanno visto i carabinieri, sono fuggiti riuscendo a dileguarsi dopo aver scavalcato la recinzione facendo perdere le tracce nel buio della campagna.

L’auto, una Opel Grandland X (SUV) rubata a Modena, aveva applicate le targhe rubate ad un altro mezzo, poco prima, nell’abitato di Novellara. All’interno i militari hanno trovato attrezzi da scasso solitamente utilizzati in questi furti. Un recupero fruttuoso quello dell’autovettura e degli attrezzi da scasso, non solo sotto l’aspetto economico, ma anche sotto quello investigativo.

Sull’auto i carabinieri hanno proceduto ai dovuti rilievi per cercare di trovare, anche in sede scientifica, una svolta investigativa, dato che le impronte digitali sono state inviate al Ris di Parma per le indagini di comparazione con i soggetti pregiudicati censiti in Banca Dati.