La Ferrarini passa di mano, ma sede e lavoratori restano

19 febbraio 2019 | 16:44
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La Ferrarini passa di mano, ma sede e lavoratori restano

Parte “un progetto di filiera unico per affrontare i mercati globali”

REGGIO EMILIA – “Per le nostre aziende si creano delle fantastiche opportunita’ a livello internazionale con la possibilita’ di sviluppare prodotti di altissima qualita’ testimoni del Made in Italy”. Lo dice Lisa Ferrarini, presidente dell’omonima azienda, confermando che lo storico marchio prosciutti con sede a Reggio Emilia passera’ sotto il controllo del gruppo Pini, leader della bresaola valtellinese e primo operatore italiano nel campo della macellazione dei suini.

Il gruppo con base in provincia di Sondrio afferma che garantira’, “la continuita’ occupazionale senza nessuna delocalizzazione produttiva”, ma facendo nascere “un progetto di filiera unico nel settore che permettera’ di affrontare i mercati globali e consentira’ alla Ferrarini di poter crescere grazie ad un investitore strategico con la capacita’ di supportare la produzione degli oltre 900.000 prosciutti stagionati nello stabilimento di Lesignano de’ Bagni (Parma) e degli oltre 1,5 milioni di prosciutti cotti prodotti all’anno”.

Sfruttando la struttura commerciale internazionale di Ferrarini, Pini potra’ invece “allargare la distribuzione della bresaola nei principali mercati mondiali”. L’operazione, specificano le due aziende in una nota congiunta, “avverra’ attraverso l’apporto di nuove risorse finanziarie nell’ambito di un concordato con continuita’ aziendale diretta, che verra’ presentato all’autorita’ giudiziaria nel corso dei prossimi giorni”.

L’azienda reggiana, si sottolinea pertanto, “non verra’ trasferita e rimarranno in essere gli attuali rapporti con i dipendenti”. Questa “operazione – aggiunge l’amministratore unico di Pini Italia Srl Roberto Pini – consentira’ alla nostra famiglia di poter integrare tutte le fasi del processo produttivo: grazie ai rapporti commerciali con l’estero confidiamo di poter dare un nuovo importante impulso allo sviluppo del marchio Ferrarini sia sotto un punto di vista industriale che commerciale”.

L’investimento “per il nostro gruppo e’ assolutamente strategico e di lungo periodo”, aggiunge. Sul fronte politico, intanto, esultano i parlamentari emiliani del M5s: “Salvi gli 800 lavoratori della Ferrarini e salvo il Gruppo Vismara-Ferrarini che resta tutto in mani Italiane: e’ il miglior risultato che tutti noi potevamo sperare”, commentano.