Disabili, a Reggio una casa-palestra per essere autonomi

18 febbraio 2019 | 18:58
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Disabili, a Reggio una casa-palestra per essere autonomi

Da Comune e Fcr un appartamento ad hoc , pensando al “Dopo di noi”

REGGIO EMILIA – E’ una “palestra” dove, con l’aiuto di ausili ad hoc e nuove tecnologie, i disabili si allenano a diventare autonomi nella vita di ogni giorno. Ma – ed e’ questa la sua particolarita’ – non e’ realizzata in un grigio ambiente sanitario, bensi’ in un luminoso attico di 120 metri quadri, per far sentire chi lo frequenta come a casa propria. Si trova a Reggio Emilia dove, nell’ambito del progetto “citta’ senza barriere” sviluppato dall’azienda speciale del Comune Fcr, insieme con la stessa amministrazione comunale, l’Ausl e i consorzi di cooperative sociali “Oscar Romero” e “45”, ha preso il via il progetto “training”, rivolto a circa una sessantina di potenziali “ospiti” all’anno, affetti da disabilita’ motorie o cognitive, ma che non rinunciano per questo ad una vita indipendente.

L’iniziativa e’ finanziata con i fondi nazionali (arrivati nel 2018 e confermati anche quest’anno) stanziati per l’assistenza delle persone con disabilita’ grave e prive del sostegno familiare (la cosiddetta legge sul “Dopo di noi”).

L’appartamento, inaugurato questa mattina dal sindaco Luca Vecchi, e’ pensato in tutto e per tutto per insegnare ai disabili- sotto la guida di due “terapisti occupazionali” laureati all’Unimore e di educatori- come compiere le operazioni quotidiane per le quali hanno normalmente bisogno dell’aiuto di altre persone.
Luce, elettrodomestici e la porta di ingresso si attivano con la voce grazie all’assistente vocale. In cucina non mancano strumenti alla portata di tutti, come apriscatole o barattoli elettrici, ma anche posate, piatti e bicchieri appositamente modificati per adattarsi alle diverse esigenze di manualita’.

C’e’ anche un tagliere “multifuzione” dove la frutta o il pane vengono fissati al piano, un piatto “rialzato” dove il cucchiaio e’ piu’ facile da usare e un supporto e un “manico” del bicchiere dotato di un sensore, che segnala alle persone non vedenti quando e’ pieno. Rampe mobili, analoghe a quelle installate nei negozi “accessibili” del centro storico, portano ai balconi. E nei i bagni e nelle camere da letto ci sono strumenti ginnici e supporti antiscivolo. Tuttavia, sottolinea la presidente di Fcr Annalisa Rabitti, “abbiamo provato a realizzare una casa che non sembri un piccolo ospedale. Un luogo dove togliamo il piu’ possibile il sanitario per dare la sensazione di essere a casa propria, perche’ siamo convinti che la qualita’ della cura e dell’accoglienza, passi anche per la bellezza”. Il sindaco Luca Vecchi parla invece di una sorta di trasposizione del cosiddetto “Reggio approach” in campo educativo anche al mondo dell’assistenza ai piu’ deboli.

“Questo tipo di progetto, come molti altri consegnati da Fcr alla citta’- ha riguardato anche il mondo della fragilita’ e della disabilita’: ha cambiato un punto di vista, un modo di vedere, e di agire per portare in concreto le persone piu’ fragili al centro della comunita’, riconoscendo i loro diritti e la loro dignita’”, dice il sindaco.