Dirigenti indagati, il M5S: “Responsabilità politica di Delrio e Vecchi”

23 febbraio 2019 | 14:41
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Dirigenti indagati, il M5S: “Responsabilità politica di Delrio e Vecchi”

La Ognibene e la Guatteri: “Presenteremo una richiesta di accesso agli atti. Vogliamo sapere a chi e per quanto sono stati affidati incarichi in questi anni. Molti nomi ricorrono più volte”

REGGIO EMILIA – “C’è una responsabilità politica di Delrio e Vecchi in quello che è accaduto in tutti questi anni”. Lo affermano il capogruppo del M5S in consiglio comunale, Alessandra Guatteri e il candidato sindaco pentastellato, Rossella Ognibene, nel corso di una conferenza stampa in cui parlano del caso dei 18 dirigenti comunali indagati, a vario titolo, per abuso d’ufficio e falso ideologico. Nel corso dell’incontro con i giornalisti, fra l’altro, i pentastellati sottolineano, non senza una certa ironia, che l’avvocato Paolo Coli, difensore di alcuni degli indagati, è lo stesso professionista il cui nome ricorre spesso nelle consulenze affidate dai dirigenti stessi attraverso un regolamento definito “illegittimo” dalla Corte dei Conti.

Avvocato Ognibene, cosa sono le delibere che lei ha in mano?
Sono determine dirigenziali estrapolate dalle banche dati del Comune del 2009 e del 2010. Sono atti al di fuori dell’indagine. La nostra attività è di tipo ispettivo e non si sovrappone a quella della magistratura, ma noi abbiamo ricostruito un dato storico, ovvero come erano affidati, ad personam e senza gara, incarichi vari. Questo senza la possibilità, per altri professionisti, di offrire i propri servizi e quindi con una preclusione nei confronti di altri cittadini.

Quelli dei dirigenti che hanno firmato le due delibere non sono due nomi a caso, ma sono quelli di Massimo Magnani, parente del sindaco e Maria Sergio, moglie di Luca Vecchi. Cosa dimostrano?
Sono incarichi fatti secondo un regolamento che, già nel 2008, la Corte dei Conti aveva messo in evidenza come irregolare e che doveva essere modificato già a partire dal 2008, ma è stato cambiato solo nel 2015 dopo l’ennesimo rilievo dei magistrati contabili. Sono i nomi di due dirigenti, che fra l’altro sembrano essere indagati, ma questo lo abbiamo appreso solo dalla stampa, perché è da due giorni che l’amministrazione comunale ha dato notizia di questa indagine, senza però indicare i nomi degli indagati. Credo che i cittadini, su questo, debbano avere piena trasparenza.

Consigliera Guatteri, lei ha parlato di un livello politico di responsabilità. Perché?
La responsabilità di questa situazione è politica, come avevamo già spiegato nel 2016 e la cosa è andata avanti per sette anni. Avevamo poi presentato due esposti alla Corte dei conti, lamentando il fatto che questo Comune, nonostante i magistrati contabili avessero rilevato l’illegittimità del regolamento per l’affidamento degli incarichi esterni, era andato avanti come se nulla fosse. La Corte dei Conti aveva chiesto di cambiare un regolamento che è rimasto invariato. Si sono affidati più di 12 milioni di incarichi esterni, con un regolamento non regolare e, soprattutto, noi avevamo rilevato che, dal 2012 al 2015, non erano stati fatti i controlli successivi di regolarità e non c’era quindi un controllo sugli atti che venivano emanati dall’interno del Comune. Questa è una responsabiltà politica. C’era un sindaco, che all’epoca era Delrio, Vecchi, che era capogruppo e un vicesindaco, Sassi, che c’è anche oggi e adesso leggo che si scandalizza per quello che è successo. Solo quando arriva Rosa Iovinella (che è stata segretario generale del Comune di Reggio dal maggio del 2015 all’agosto del 2016) nel secondo semestre 2015 fa il primo controllo di legittimità, si accorge della situazione e cambia il regolamento.

cinque stelle

Voi avete presentato anche una richiesta di accesso agli atti
Nonostante ci siano dei file sul sito web del Comune, abbiamo fatto richiesta di accesso agli atti, che presenteremo lunedì, per avere l’elenco complessivo di tutte le persone a cui sono stati affidati incarichi con gli importi e le modalità di affidamento. Questo perché la trasparenza non va in prescrizione e per verificare i nomi che spesso ricorrono e che sono stati, per numerose volte, oggetto di affidamenti esterni. Cosa sbagliata dato che sarebbe necessaria una rotazione.