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Di Battista e Di Maio incontrano i gilet gialli

5 febbraio 2019 | 19:14
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Di Battista e Di Maio incontrano i gilet gialli

“Il vento del cambiamento valica le Alpi”, dice il vicepremier. Molte le posizioni e i valori comuni che mettono i cittadini al centro. Blocchi e disagi per lo sciopero dei gilet. Chi è Chalencon, il leader incontrato dagli M5s che invoca la guerra civile

REGGIO EMILIA – “E’ appena terminato l’incontro tra Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista e Christof Chalencon, uno dei leader dei gilet gialli nella periferia di Parigi”. Lo rende noto l’ufficio stampo del vicepremier Luigi Di Maio. “Molte – si sottolinea – le posizioni e i valori comuni che mettono al centro delle battaglie i cittadini, i diritti sociali, la democrazia diretta e l’ambiente”.

Tra i presenti all’incontro con Christophe Chalençon gli eurodeputati del MoVimento 5 Stelle Fabio Massimo Castaldo, Tiziana Beghin e Ignazio Corrao e alcuni leader della lista Ric (référendum d’initiative citoyenne) che ha come capolista Ingrid Levavasseur e che si presenterà alle prossime europee”, spiegano dall’ufficio stampa del vicepremier sottolineando il “clima di grande entusiasmo” e preannunciando un “nuovo incontro nelle prossime settimane a Roma”.

Chi è Chalecon, il leader dei gilet incontrato da M5s
Presentato dai media francesi nelle ultime settimane come uno dei leader dei cosiddetti “gilet gialli liberi”, ha fatto parlare di sé per una serie di interviste in cui ha parlato di “guerra civile inevitabile”. In un post su Facebook del 23 dicembre, accompagnato dalla dicitura “il caos annunciato”, aveva lanciato un appello alle dimissioni di Emmanuel Macron, al quale aveva aggiunto un secondo appello all’esercito. Chiedeva un “governo di transizione per sentire e ascoltare il popolo”.

E precisava: “Lancio un appello a Macron o, se non vuole piegarsi, ai militari. Oggi spetta ai militari entrare in gioco per consentire l’insediamento di questo governo”. L’intervento dei militari era stato già invocato da Chalencon il 3 dicembre, quando il leader dei gilet gialli aveva chiesto “un vero comandante” a palazzo Matignon, sede del governo francese. Secondo Chalencon, che ha ripetuto queste affermazioni alla radio Europe 1, questo passaggio avrebbe previsto la sostituzione del primo ministro Edouard Philippe con il generale de Villiers, ex capo di stato maggiore dell’esercito silurato da Macron.

Lo sciopero che paralizza la Francia
Oggi nel paese transalpino rallentamenti, blocchi e disagi nel quadro dello sciopero nazionale di 24 ore indetto dal sindacato CGT, a cui aderiscono anche i syndicats FO, Solidaires, France Insoumise e una parte dei gilet gialli. In un tweet, la società che gestisce la Tour Eiffel, uno dei monumenti simbolo di Parigi, avverte che “a causa del movimento di sciopero nazionale, oggi 5 febbraio, l’accesso ai visitatori potrebbe essere problematico”.

In totale, sono circa 160 gli avvisi di sciopero depositati nel Paese, in particolare, nella funzione pubblica (DGCCRF), nei trasporti (come il gruppo RATP che gestisce la metropolitana di Parigi o le ferrovie SNCF). Disagi, al momento,all’aeroporto di Nantes e blocchi nel porto di Le Havre. Questa mattina, secondo France Info, diverse centinaia di militanti tra lavoratori e gilet gialli hanno bloccato, tra l’altro, i mercati generali di Rungis, alle porte della capitale. Oltre alle rivendicazioni sociali come innalzamento dei salari ed equità fiscale, alcuni sfilano per difendere “la libertà di manifestare”.

Proprio oggi, infatti, l’Assemblea Nazionale è chiamata ad approvare la controversa legge ‘anti-casseurs’, che attribuirà ai prefetti la possibilità di vietare le manifestazioni. Un provvedimento che spacca la stessa maggioranza presidenziale di Emmanuel Macron.