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Roma, aggressione fascista a due giornalisti dell’Espresso

7 gennaio 2019 | 18:16
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Roma, aggressione fascista a due giornalisti dell’Espresso

Durante la commemorazione di Acca Larentia Avanguardia Nazionale e il capo di Forza Nuova Roma hanno colpiscono con calci e schiaffi il cronista Federico Marconi e il fotografo Paolo Marchetti. La redazione: “Aspettiamo la reazione del Viminale”

REGGIO EMILIA – Calci e pugni contro due giornalisti dell’Espresso al Verano, a Roma, durante la commemorazione di estrema destra della strage di Acca Larentia, in cui vennero uccisi due giovani militanti del movimento sociale italiano. Vittime dell’aggressione fascista sono il cronista Federico Marconi e il fotografo Paolo Marchetti, che si trovavano al cimitero romano per documentare la manifestazione.

“Intorno all’ora di pranzo – denuncia il sito del settimanale – il nostro cronista e il fotografo si trovavano a piazzale del Verano. Dopo il “presente” di rito dei camerati al Mausoleo alcuni esponenti dell’estrema destra si sono avvicinati a Marchetti. Con spinte e pesanti minacce gli hanno intimato di consegnargli la scheda di memoria della macchina fotografica. L’hanno ottenuta ma non contenti, gli hanno chiesto il documento per identificarlo, senza che le forze dell’ordine intervenissero. Al grido «L’Espresso è peggio delle guardie», un altro gruppo ha accerchiato il nostro giornalista Federico Marconi. Tra questi il capo di Forza Nuova Roma, Giuliano Castellino, incredibilmente libero di muoversi come se nulla fosse nonostante sia sorvegliato speciale. E’ probabilmente questa la causa dell’aggressione. Perché avremmo documentato la piena violazione della restrizione”.

Dura la condanna: “La redazione dell’Espresso non si lascerà certo intimidire da queste azioni fasciste, vili e vergognose. Una violenza indegna di uno Stato democratico, che non può accettare la presenza di gruppi politici come Forza Nuova, CasaPound e Avanguardia Nazionale che si rifanno sfacciatamente al Ventennio. E ora come giornalisti e come cittadini ci aspettiamo una dura reazione del Viminale”.