Punti nascite, Castelnovo Monti prepara richiesta riapertura

29 gennaio 2019 | 23:21
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Punti nascite, Castelnovo Monti prepara richiesta riapertura

Il sindaco Bini chiederà un incontro alla Regione per iniziare a predisporre una nuova richiesta di deroga

CASTELNOVO MONTI (Reggio Emilia) – Dopo lo spiraglio aperto da Governo e Regione sulla revisione dell’accordo del 2010 che regolamenta i punti nascite, il Comune reggiano di Castelnovo Monti – dove la struttura e’ stata chiusa nell’ottobre 2017 insieme a quelle di Borgotaro e Pavullo nel Frignano – chiedera’ un incontro alla giunta regionale, con anche il coinvolgimento della commissione regionale percorso nascite, “per iniziare a predisporre una nuova richiesta di deroga che fotografi anche le problematiche emerse dalla chiusura del servizio”.

Ad annunciarlo il sindaco Enrico Bini, al termine dell’incontro avuto oggi sul tema, al ministero della Salute, insieme agli esponenti -tra gli altri- del comitato di cittadini “Salviamo le Cicogne”. Il sindaco torna pero’ anche a indicare nell’attivazione di un progetto sperimentale per le Aree interne, la strada per ripristinare il punto nascita, dicendosi pronto a sostenere in tale ambito anche gli investimenti necessari.

In particolare quelli per “l’adeguamento della dotazione del personale Ausl necessario da far operare in rotazione con il Santa Maria Nuova, l’istituzione della guardia pediatrica H24 che era di fatto l’unico parametro che mancava per equiparare la sicurezza di Castelnovo agli standard richiesti e la riattivazione della reperibilita’ ginecologica notturna che era stata ridotta su scelta dell’Ausl a seguito della chiusura del punto nascite”.

Secondo Bini “e’ comunque gia’ oggi positivo che tra diversi interlocutori, ministero, Regione, Enti locali, Comitati, sia ormai condivisa la richiesta di slegare i servizi fondamentali per territori periferici e disagiati da parametri numerici che li vedranno sempre sfavoriti e perdenti”. La deputata Stefania Ascari e la consigliera regionale Raffaella Sensoli, entrambe del Movimento 5 stelle, spiegano che per il ministero “occorre valutare la situazione di ogni singolo punto nascita con dati certi analizzando diversamente, caso per caso, le singole richieste”.

Ma “continueremo sempre a portare avanti le istanze e i diritti delle mamme della montagna: i cittadini devono riavere il servizio di cui sono stati privati, e’ un loro diritto”, ribadiscono Ascari, Sensoli e la deputata reggiana del M5s Maria Edera Spadoni.