Migranti sfruttati, Sassi: “Il decreto Salvini peggiorerà le cose”

28 gennaio 2019 | 19:13
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Migranti sfruttati, Sassi: “Il decreto Salvini peggiorerà le cose”

Il vicesindaco: “Accrescerà la fragilità e quindi l’aumento della quantità di ingaggi lavorativi fuori legge, soprattutto verso persone private di status giuridico”. Il plauso di Delrio a carabinieri e procura

REGGIO EMILIA – “Il caso emerso oggi, grazie all’indagine e riguardante anche richiedenti asilo, diventerà presto un fatto ricorrente con il decreto Salvini”. Lo scrive il vicesindaco, con delega al Welfare, Matteo Sassi che plaude all’azione di procura e carabinieri, per lo smantellamento dell’organizzazione che ingaggiava e sfruttava persone, comprese tra queste richiedenti asilo, facendole lavorare come addetti alla sicurezza in eventi e spettacoli di grande richiamo.

Scrive Sassi: “E’ evenienza molto concreta e quanto mai allarmate che l’applicazione progressiva delle nuove misure sull’immigrazione contenute nel decreto 113 acuisca notevolmente situazioni di irregolarità, quindi di ulteriore fragilità e di aumento della quantità di ingaggi lavorativi fuori legge soprattutto verso persone private di status giuridico, trasformando queste situazioni da fatti isolati a ricorrenti e producendo paradossalmente illegalità e insicurezza”.

E aggiunge: “Per di più, apprendiamo stamani che lo sfruttamento del lavoro nero può avvenire in ambiti economici nuovi come quello della cultura e dello spettacolo, che si aggiunge a quelli più tradizionali, con il coinvolgimento di personale occasionale, non preparato ad attività delicate, come il contribuire alla sicurezza di un evento pubblico di grande richiamo, a totale discapito non solo dei lavoratori stessi, ma dell’intera comunità”.

Secondo Sassi “la ‘gemmazione’ di questi casi avverrà perché, per legge, ovvero con la cancellazione del permesso di soggiorno per motivi umanitari, viene impedita di fatto ai cosiddetti rifugiati la possibilità di un lavoro regolare. Tutto questo rischia dunque di essere il portato ricorrente e amplificato del decreto Salvini”.

Continua il vicesindaco: “Siamo certi che tale aspetto, così evidente e di così forte impatto sociale, non sia sfuggito al governo che ha presentato il decreto al Parlamento, per la sua, poi avvenuta, conversione in legge. E per questo auspichiamo una correzione di tiro. Respingiamo intanto sin da ora certa propaganda, che associa la parola migrazione a quelle di illegalità e insicurezza, ricordando i fatti veri, cioè che le organizzazioni a cui afferiscono i lavoratori in nero (migranti e non migranti) sono solitamente controllate da italiani e dispongono di ingenti quantità di denaro; i richiedenti asilo vengono ridotti in condizioni di ulteriore fragilità, anche economica, per arricchire chi li sfrutta; il confine tra economia legale e illegale è labile e non di rado il piano dell’economia legale è congiunto a quello dell’economia illegale”.

Conclude Sassi: “La vera soluzione è la legalità, la vera legalità, data da un lavoro regolare, che inserisce il lavoratore in un’economia emersa e trasparente; che dà a chiunque, compreso il cittadino richiedente asilo, una piena dignità; e che costituisce un’iniezione di sicurezza autentica. In un vero stato democratico e di diritto, la sicurezza non è uno slogan e non la si raggiunge con la sola e necessaria repressione, ma con la costruzione e il mantenimento di presupposti di legalità diffusi nel tessuto della società e dell’economia”.

Delrio: “Grati a Carabinieri e Procura”
Scrive il capogruppo alla Camera del Pd, Graziano Delrio: “L’azione di Carabinieri e Procura di Reggio ha consentito di sgominare la banda che sfruttava profughi richiedenti asilo impegnandoli in attività di security per concerti mettendo a rischio anche l’incolumità dei partecipanti alle manifestazioni. Un sentito ringraziamento a investigatori e magistrati per questa operazione che pone fine ad una situazione di abuso ai danni di persone in difficoltà e di rischio per quanti hanno preso parte a questi eventi”.