Decreto sicurezza, Vecchi: “Il governo faccia un passo indietro”

3 gennaio 2019 | 17:57
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Decreto sicurezza, Vecchi: “Il governo faccia un passo indietro”

Il sindaco: “E’ incostituzionale e con effetti pratici deleteri. I Comuni rischiano di trovarsi sbattute in mezzo alla strada persone alla mercè di sfruttatori e organizzazioni criminali”

REGGIO EMILIA – “Appoggiamo la richiesta del presidente dell’Anci di convocare al piu’ presto un tavolo urgente per apportare correttivi atti a garantire i diritti fondamentali di ogni cittadino e la sicurezza sociale dei nostri territori, e auspichiamo che i soggetti deputati a farlo possano agire presso la Corte Costituzionale per chiedere che venga verificata la legittimita’ costituzionale dei profili giuridici contenuti nel dispositivo”.

E’ la posizione di Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia sull’applicazione del decreto sicurezza, sul quale il primo cittadino rileva “come sussistano fondati dubbi (peraltro espressi da costituzionalisti riconosciuti in ambito nazionale) in merito all’applicazione del decreto sicurezza nel momento in cui le sue norme ‘incontrano’ la Costituzione italiana”. L’appello al Governo e’ quindi, “comprendendo che i sindaci applicano le leggi e rispettano la Costituzione”, a compiere “un passo indietro, che sarebbe un atto di intelligenza politica e non di debolezza”.

Dal punto di vista politico, continua Vecchi, il decreto sicurezza e’ “l’ennesimo esempio di come il Governo stia scaricando sui Comuni italiani i problemi che non sa risolvere”, mentre l’esito pratico dell’applicazione della legge “e’ deleterio per i Comuni, che rischiano di trovarsi nelle proprie strade, in tutta Italia, persone prive di inquadramento anagrafico, a cui e’ stata tolta la protezione umanitaria, senza la possibilita’ di accedere al sistema Sprar, sbattuti appunto per strada, senza alcun diritto, alla merce’ in molti casi giocoforza di sfruttatori e di organizzazioni criminali che ne potranno disporre a piacimento”.

Infatti, “risulta infatti a tutt’oggi pura propaganda sostenere che le persone a cui viene negato il permesso verranno rimpatriate. E’ la realta’ stessa, sotto gli occhi di tutti, che svela come questa non sia, semplicemente, la verita’ dei fatti”, conclude il sindaco di Reggio Emilia.